Salvini sa di non sapere. Turani come Cicerone: Fino a quando?

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 18 Luglio 2019 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini sa di non sapere sul caso Savoini-Russia. Turani come Cicerone: Fino a quando?

Salvini e Savoini nella Piazza Rossa a Mosca (foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business, con il titolo “Salvini sa di non sapere”.

Salvini se non è già diventato pazzo, certo comincia a farsi male da solo. Aveva un candidato per il ruolo di commissario Ue, Giorgetti, che sarebbe sicuramente passato e che probabilmente avrebbe anche fatto bene. Se lo è divorato come un boccone di Nutella, votando contro la der Leyen. E adesso è senza candidati. Conte, in base agli accordi con la Ue, aspetta da lui l’indicazione di due nomi, un uomo e una donna, ma è probabile che Salvini passi la mano e non indichi nessuno: nel suo staff ha molti traffichini, ma poche persone di livello. Toccherà ai 5 stelle allora indicare qualcuno per il ruolo di commissario: e sarà una bella gara, anche loro non hanno nessuno. Infatti, si sta facendo strada l’idea di affidare a Conte l’incarico di cercare due persone terze di una certa qualità.

Il super governo gialloverde, il terrore dei mari e delle montagne, rischia così di non avere un suo diretto rappresentante nella Commissione per la semplice ragione che non ha nessuno di adeguato, a parte Giorgetti, che lui ha bruciato.

E questo dice tutto quello che c’è da dire su questo governo, che non può essere esibito all’estero perché fa ridere. E viene considerato quasi uno scherzo dal resto dell’Europa.

Rimane, comunque, un mistero: perché Salvini non faccia la crisi e non salga direttamente a Palazzo Chigi. Le spiegazioni sono due:

1- Nel ruolo di presidente del Consiglio non saprebbe bene che cosa fare, urlare contro gli inesistenti scafisti non sarebbe sufficiente.

2- Prima di affrontare le elezioni, vorrebbe far approvare la sua stramaledetta flat tax (idea del dimissionario per cause giudiziarie di corruzione Siri). Che non sarebbe affatto una flat tax (rimarrebbero tre aliquote), ma servirebbe a tagliare un po’ di tasse per alcuni milioni di cittadini, al costo di 10 o 20 miliardi di euro. Il tutto in debito, ovviamente. Prevedibili le proteste della Commissione Ue: ma ecco il vantaggio di non avere rappresentanti nella Commissione. Si potrebbe sparare contro gli affamatori di Bruxelles, nemici del popolo, liberamente. Insomma, campagna elettorale continua.

C’è un solo problema. Prima o poi questa raccolta di voti dovrà finire e dovrà arrivare il momento di governare. Ma per quello c’è tempo. Anche perché Salvini sa di non sapere. E, forse, sa anche che la gente potrebbe cominciare a stufarsi di lui.