Berlusconi-Lario. Veronica resta a Macherio, ma avrà meno soldi

Pubblicato il 9 Maggio 2010 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

Quattro ore e mezza di colloquio. Poco meno delle cinque della prima volta, il 30 gennaio scorso. Nulla trapela, solo indiscrezioni su un possibile accordo tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Tra i nodi c’è  Macherio, la residenza da 78 milioni e 156 mila euro (mobili compresi) dove Veronica tuttora vive con i tre figli: Barbara (25), Eleonora (23) e Luigi (21),  una casa che ha arredato nel tempo e alla quale è molto affezionata. 

In un primo momento, Berlusconi invece aveva detto di rivolere quella casa per «esigenze personali», ma a quanto apprende l’Ansa, Berlusconi sabato avrebbe fatto marcia indietro lasciandole Villa Belvedere. In cambio, la moglie avrebbe accettato di diminuire, e molto, le sue richieste economiche. Chi la conosce, sa che per Veronica, in questa separazione fortemente voluta da lei, dopo 19 anni di matrimonio e circa 30 di vita insieme, la molla è stata l’orgoglio ferito.

La goccia che fece traboccare il vaso, poi, fu la partecipazione del premier alla festa di compleanno a Casoria della diciottenne Noemi Letizia (che proprio l’altro ieri ha compiuto 19 anni e li ha festeggiati in una discoteca di Milano). «Non posso stare con un uomo che frequenta minorenni», ammise la moglie del premier rassegnata. E a nulla servirono le smentite di Berlusconi sulla vicenda. Tra i due, da allora, è cominciata una guerra gestita dagli avvocati.

sabato a Milano i legali del premier e di sua moglie si sono fronteggiati dalle 16 e 30 alle 21 nella stanza della presidente Livia Pomodoro. Ed è stata sempre Gloria Servetti, giudice della nona sezione civile, a tenere l’udienza. La novità è che il termine usato questa volta da entrambe le parti per commentare l’incontro è stato lo stesso: «Soddisfacente». In partenza, come è noto, Veronica Lario aveva chiesto circa 3 milioni e mezzo di euro al mese: 43 milioni di euro l’anno. Una somma negoziale, è chiaro, legata al principio che alla moglie sia consentito di mantenere lo stesso tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. Ma la controfferta di Silvio Berlusconi era stata di dieci volte inferiore: si era detto disposto a versare al massimo 200mila euro al mese, trattabili fino a 300mila.