LONDRA – Fawn e India Rose James sono due ragazze inglesi che hanno ereditato un impero del porno messo su dallo zio Paul Raymond. Fawn e India Rose, condividono oggi un patrimonio stimato intorno ai 560mila mila dollari. La loro storia la racconta un articolo pubblicato in questi giorni dal New York Post.
Il nonno Paul aveva aperto il suo primo strip club del Regno Unito, “The Raymond Revue Bar”, nel 1958 nel quartiere londinese di Soho. Il locale è stato subito un gran successo ed ha reso Raymond abbastanza ricco da poter comprare altre proprietà che gli hanno fatto guadagnare il soprannome del “Re di Soho”.
Allo stesso tempo, il magnate di successo ha istituito la Paul Raymond Publications con cui ha lanciato riviste come Men Only, Escort, Club International e Mayfair. Raymond, nel 1992 aveva deciso di smettere e stava per consegnare le redini dell’azienda alla figlia Debbie. Quest’ultima però, in quell’anno è morta accidentalmente per un’overdose di eroina.
Anche se Raymond aveva quattro nipoti ed un altro figlio in vita, ha deciso di dare tutta la sua eredità a Fawn e India Rose, le figlie di Debbie. Raymond è poi morto nel 2008 e nel testamento ha lasciato loro 126 milioni dollari. Fawn e India avevano appena 22 e 17 anni. Il figlio Howard e le sue figlie Cheyenne di 24 anni e Boston di 22, non hanno invece ricevuto nulla.
Nel 2013, la ricchezza stimata di Fawn e India Rose è più che raddoppiata grazie ad un massiccio aumento dei valori immobiliari. E mentre Fawn si è laureata e sta cercando di far rivivere ll Soho Club del nonno per trasformarlo in un teatro, la sorella più giovane è stata criticata per aver sperperato le sue ricchezze.
India è infatti apparsa in feste a Los Angeles, Roma, Dubai e Parigi ed è stata fotografata su Twitter mentre brucia del denaro. La ragazza è in eterna competizione con la sorella: pochi mesi fa ha voluto fare un regalo più costoso di quello scelto dalla sorella, ed ha comprato al padre una Bentleyper il compleanno.
La differenza tra le due ragazze si nota anche in queste foto pubblicate nello stesso articolo del Ny Post:
