Sara Tommasi: “Andrea Diprè, porno… Cancello tutto, sono tornata a curarmi”

Sara Tommasi: "Andrea Diprè, porno... Cancello tutto, sono tornata a curarmi"
Sara Tommasi

ROMA – Elvira Serra per il Corriere della Sera ha intervistato Sara Tommasi. “Ho ripreso la mia cura da due settimane, l’avevo interrotta nei mesi scorsi. Per noi bipolari non è facile reinserirsi nella vita degli altri, e la mia era un po’ movimentata…”, racconta Sara Tommasi.

Elvira Serra spiega:

Nei video che l’ex fidanzato Andrea Diprè ha postato su Facebook in queste settimane (l’ultimo con oltre sei milioni di visualizzazioni) Sara Tommasi ripete con enfasi, e parecchio svestita, frasi sciocche e volgarotte, sempre con lo sguardo perso. «Con lui è stata una sbandata, ci siamo lasciati tre settimane fa. I miei non lo accettavano, minacciavano di denunciarlo. I nonni mi chiamavano continuamente per dirmi che era una storia ridicola, di finirla. Io rispondevo che lo facevo per pubblicità, e poi non ero davvero io in quei filmati…». Chi era, allora? «Mah, non lo so… Non voglio dire di essere una brava ragazza, ma quelle cose erano dette così, erano funzionali alla filosofia di Diprè, alla sua dottrina…». Si toglie gli occhiali da sole, del resto non servono, il cielo è coperto, e gli occhi sono sempre bellissimi e liquidi, nocciola intenso. Si giustifica: «Sono graduati, li uso per questo: con quelli da vista mi vedo brutta e le lenti a contatto non le sopporto».

Quindi Elvira Serra ripercorre la vita di Sara Tommasi:

Quando lasciò Terni per trasferirsi a Milano e frequentare la Bocconi, sognava già di diventare famosa. «Entrare nel mondo dello spettacolo era il mio pallino da quando avevo 14 anni. Con quell’università mi garantivo il piano B: se non ci fossi riuscita, avrei provato con la carriera da manager». Famosa pensa di esserlo diventata. «Certo, non avrei voluto così. Immaginavo un tipo pulito, alla Gerry Scotti, nemmeno come Alessia Marcuzzi, che ha troppo sex appeal, o Barbara D’Urso, troppo chiacchierata». Si rende conto, invece, di aver disperso in pochi anni il tesoretto accumulato facendo la «schedina», la «paperetta», la veejay, la valletta, la naufraga, l’attrice. Sono bastati tre brutti porno, i tuffi nelle fontane a Roma, il coinvolgimento nel caso Ruby, i video contro il signoraggio bancario in cui discettava di economia con due pecette a coprirle il seno e la zona pubica, i fidanzati perennemente sbagliati.

 

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