SANAA – Era nato sotto le bombe in Yemen: una piccola vita invincibile, germogliata dove la devastazione e la morte regnano sovrane. Dopo 5 mesi però anche quel miracolo si è spento: il piccolo Udai Faisal è morto di fame e di stenti, divenendo suo malgrado il simbolo di una guerra dimenticata. La sua foto scattata in ospedale a pochi giorni dalla fine, ha sconvolto il mondo. Un corpicino gracilissimo, pelle e ossa, stretto tra le braccia della mamma. Con gli occhi sbarrati. Non ha pianto neppure una lacrima, racconta a Metro la sua mamma: “Non aveva lacrime, ha solo urlato e poi è svenuto”.
Il papà di Udai ha altri 9 figli che dovrebbe mantenere con una misera pensione di guerra da 140 dollari al mese. Trovare lavoro in tempo di guerra è impossibile e il prezzo del poco cibo razionato che riesce ad arrivare nella zona è alle stelle. La famiglia Faisal si nutre di un solo pasto giornaliero: pochi piselli in acqua sporca o al massimo yogurt e pane.
Ecco perché la mamma di Udai è riuscita ad allattarlo solo per venti giorni scarsi: tra malnutrizione e stress il suo seno non è riuscito a produrre più latte. Né aveva i soldi per comprare il costosissimo latte in polvere da dare al suo bambino. Per 5 mesi Udai è stato nutrito con acqua e zucchero. Acqua sporca, anche quella, che gli ha procurato gravi infezioni e dissenteria. Udai ha lottato con tutte le sue forze ma non ce l’ha fatta: a 5 mesi pesava appena 2,4 kg.
In ospedale i medici non hanno potuto fare niente per aiutarlo: “E’ senza speranza”, hanno detto alla mamma. E così i suoi genitori lo hanno portato a casa, dove è morto dopo altri 2 giorni di agonia.
Ogni giorno, sei bimbi finiscono uccisi o feriti in Yemen dal marzo dell’anno scorso, da quando il conflitto è degenerato in una guerra brutale. Secondo un rapporto dell’Unicef intitolato Children on the Brink i bambini sono circa un terzo delle vittime civili in questa guerra.
La maggior parte dei morti e dei feriti si registra nei governatorati di Taiz, Sanaa, Saada, Aden e Hajjah dove la violenza e gli scontri sono stati più pesanti.In tragico aumento anche il reclutamento di bambini, con 848 casi verificati l’anno scorso: li arruolano ad appena 10 anni di età. Il rapporto denuncia anche oltre 50 attacchi contro scuole e strutture sanitarie. Cifre aberranti che si sommano ai circa 40.000 bambini che muoiono di povertà ogni anno in Yemen prima del quinto compleanno.