Analisti: "Italia maggiore minaccia per le banche europee"

Pubblicato il 27 Ottobre 2011 - 23:35| Aggiornato il 28 Ottobre 2011 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Il piano di ricapitalizzazione delle banche e' uno dei maggiori risultati raggiunti dal vertice di Bruxelles, ma potrebbe ''non essere abbastanza per spazzare via i dubbi sulla loro affidabilita' e ripristinare il loro accesso ai mercati internaizonali. Il problema e' l'Italia, che ha soppiantato la Grecia come maggiore minaccia per le banche europee e come la maggiore fonte di preoccupazione degli investitori''. Lo scrive il New York Times citando alcuni analisti, secondo i quali ''se l'Italia avesse problemi con il proprio debito, nessuno ammontare di capitale potrebbe proteggere il sistema bancario europeo''.

''Tutto dipende dall'Italia'', mette in evidenza Luder Gerken, direttore del Center for European Policy a Freiburg, in Germania. Se l'Italia dovesse avere dei problemi, una ricapitalizzazione non servirebbe a niente: ''L'Italia – aggiunge Gerken con il New York Times – deve fare riforme fondamentali. Se non le fara', l'euro sara' storia''.

Le perdite che le banche europee potrebbero accusare con la Grecia sarebbero, secondo alcuni analisti, gestibili: il piano, che prevede un haircut del 50%, e' su base volontaria e non avrebbe come impatto quello di innescare il pagamento dei credit default swap, che molti investitori hanno acquistato per proteggersi da eventuali perdite sul debito greco.

Gli swap sono una fonte di preoccupazione maggiore del debito stesso: ''a tre anni di distanza dal salvataggio di Aig, il mercato dei credit default swap resta opaco. Le informazioni su quali societa' si sarebbero assicurate contro perdite sul debito della Grecia sono scarse e c'e' il rishcio che alcune banche siano sovraesposte'' osserva il New York Times. ''L'International Swaps and Derivatives Association ritiene che la ristrutturazione non inneschera' pagamenti sui contratti cds esistenti''.

L'incertezza sulla banche europee pero' resta, con molti analisti che ritengono il piano di ricapitalizzazione non sufficiente. ''L'esposizione delle banche agli asset della Grecia non e' sufficiente per creare un rischio sistemico – mette in evidenza Stephane Deo di Ubs -. Il problema e' se si diffonde panico sul mercato''.