Riforma pensioni. Assicurazioni e fratelli, Sarkozy sulla griglia: conflitto di interesse o attacco preventivo?

Pubblicato il 24 Ottobre 2010 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

Il senatore socialista francese Ronan Kerdraon sostiene che ci sia un conflitto di interessi dietro la riforma delle pensioni voluta dal suo governo e che esso riguardi direttamente i fratelli Sarkozy. L’altro fratello è Guillaume Sarkozy, dirigente di Malakoff-Médéric, la più importante mutua previdenziale francese.

Sostiene Kerdraon: «Con queste misure, i fondi privati avranno da spartirsi una torta finanziaria compresa tra i 40 e i 110 miliardi di euro».
È solo, come sostiene Anais Ginori su Repubblica, l’ennesimo veleno di questo autunno nero per il presidente, la cui popolarità è scesa al minimo storico: 29%?

Nicolas Sarkozy ha posto la riforma delle pensioni come una priorità assoluta del suo mandato ed è difficile credere che lo abbia fatto solo per favorire il fratello.

Il sito Mediapart afferma però che è già pronta un’alleanza tra la mutua guidata da Guillaume Sarkozy e alcune banche a partecipazionepubblica. Insieme, faranno nascere una nuova società che si lancerà nel nuovo mercato previdenziale, in concorrenza diretta con il sistema pubblico: «Questo nuovo fondo non avrebbe mai potuto esistere senza l’appoggio dell’Eliseo. È chiaramente una strategia concordata in famiglia», indebolire il settore pubblico a ripartizione, per rafforzare il sistema privato a capitalizzazione.

Replica Malakoff-Médéric: «Se il nostro dirigente non si chiamasse Guillaume Sarkozy, non ci sarebbero mai state queste accuse».
Nonostante le polemiche, tra pochi giorni le misure più contestate, tra cui lo slittamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni, entreranno in vigore.

Quanto alle polemiche, viene in mente quel che accadde in Italia, durante il penultimo governo Berlusconi. Lo attaccarono, per i suoi collegamenti con la Mediolanum di Ennio Doris e lui non ci pensò due volte: abbandonò in mano ai sindacati l’intero bottino, che costo loro un po’ di credibilità con i lavoratori dopo lo scippo del Tfr ma garantì un buon lavoro post pensione a tanti sindacalisti nei consigli di Amministrazione.