L’accordo raggiunto a Bruxelles tra i 27 capi di stato e di governo della Ue prevede di presentare una posizione comune al G20 della prossima settimana “anche sulla tassa sulle transazioni finanziarie e di vedere poi cosa succede a Toronto”. Così fonti del Consiglio Ue ricordano le conclusioni raggiunte giovedì scorso a Bruxelles, al Vertice Ue. E le ricordano, guarda caso, proprio ad un giorno dal “litigio” a distanza tra Silvio Berlusconi e il cancelliere tedesco Angela Merkel scaturito dalle parole del premier italiano che ha definito la tassa “ridicola” e ha detto che l’Italia ha posto un veto sulla questione.
Le fonti del Consiglio dell’Ue si accostano quindi alle parole della Merkel e ricordano che l’ipotesi di proporre l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie ai partner mondiali è contenuta nel capitolo del documento dedicato al G20, “approvato da tutti i paesi, Italia inclusa”. Ecco il testo delle conclusioni: “La risposta dell’Unione europea alla crisi deve continuare ad essere coordinata a livello globale per assicurare la coerenza delle misure sul piano internazionale. Le iniziative attualmente adottate dalla Ue per rilanciare la competitività, risanare i conti pubblici e riformare il settore finanziario le consentiranno di prendere posizione con forza a favore di azioni analoghe a livello internazionale al prossimo vertice G20. L’UE dovrebbe guidare gli sforzi volti a stabilire un approccio globale all’introduzione di un sistema di prelievi e tasse a carico degli istituti finanziari nella prospettiva di mantenere una parità di condizioni su scala mondiale e difenderà con vigore questa posizione di fronte ai suoi partner del G20. In tale contesto si dovrebbe esplorare e sviluppare ulteriormente l’opportunità di introdurre un prelievo sulle operazioni finanziarie a livello mondiale”.