Francia, magistrati contro Sarkozy. Scioperi e proteste

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Prosegue anche oggi, con rinvii di udienze e assemblee generali nei tribunali, la fronda dei magistrati francesi contro le critiche del presidente Nicolas Sarkozy dopo l’omicidio di una diciottenne. Il tutto in vista dello sciopero nazionale proclamato per giovedì 10 e venerdì 11 febbraio: una procedura inedita in Francia, dove i magistrati non hanno diritto a scioperare.

Un centinaio di assemblee generali sono previste entro la fine della settimana, segno di una ”mobilitazione senza precedenti”, secondo Virginie Valton, vice-presidente dell’USM, Unione sindacale dei magistrati (maggioritaria).

Numerose le assemblee che si sono già tenute oggi in numerosi distretti giudiziari, come a Lione, a Grenoble, Le Havre o ancora a Boulogne-sur-Mer, per decidere le prossime azioni.

Il lavoro sta procedendo al rallentatore anche in quei tribunali che ancora non hanno votato a favore della mobilitazione e così numerose udienze sono state rinviate a Muhlouse, Colmar e a Strasburgo. Anche la Corte di Cassazione, la più alta istanza giudiziaria del paese, prevede di esprimersi e probabilmente di unirsi alla protesta.

Il movimento dei magistrati è partito lo scorso 3 febbraio da Nantes, estendendosi poi ovunque. Sin dal giorno dopo, in diverse città, come Rennes, Quimper, Bayonne o Besancon, i magistrati avevano deciso di rinviare tutti i dossier non urgenti fino a giovedì.

La protesta segue le dichiarazioni del presidente Sarkozy, dopo il barbaro omicidio di Laetitia Perrais, 18 anni, da parte di un pluri-recidivo. Il corpo della giovane, scomparsa da diversi giorni, era stato ritrovato in uno stagno nella regione della Loira, straziato e fatto a pezzi. Sarkozy aveva affermato allora che ”gravi disservizi” della polizia e della magistratura avevano permesso l’uscita dal carcere del presunto omicida, Tony Meilhon, e aveva promesso sanzioni.

I giudici del tribunale di Nantes, che stavano seguendo il caso, hanno reagito decidendo la sospensione delle udienze per almeno una settimana. Il sindacato nazionale si è subito schierato a sostegno dei colleghi, preannunciando una protesta in tutto il Paese. Per adesso non sembra essere servito il tentativo del ministro della Giustizia, Michel Mercier, di calmare la situazione, assicurando che le parole di Sarkozy non avevano messo in discussione ”tutti i magistrati”. Ma si tratta solo dell’ultimo attacco ai giudici da parte del capo dello stato che li ha, in diversi occasioni, accusati di non essere abbastanza severi.