La Scozia sogna l’indipendenza, ma Cameron vuole il referendum subito

Pubblicato il 10 Gennaio 2012 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

David Cameron (Lapresse)

LONDRA – Per gli scozzesi l’indipendenza è un sogno di quasi un millennio ma adesso da Londra il primo ministro David Cameron ha dato un ultimatum a chi sogna la secessione dalla Gran Bretagna: se entro 18 mesi (con consensi dunque ancora bassi) si esprimeranno in un referendum, il risultato sarà vincolante. E’ una scommessa ad alto rischio sull’unità del Regno.

Passati i 18 mesi, ha detto il primo ministro, nulla osta al voto degli scozzesi, ma il loro parere sarà meramente consultivo. Il referendum è un punto chiave della piattaforma con cui il leader dei nazionalisti Alex Salmond ha vinto le elezioni per il parlamento di Edimburgo. Salmond vorrebbe il referendum nella seconda parte del suo mandato che scade nel 2016, addirittura forse nel settecentesimo anniversario della Battaglia di Bannockburn che nel 1314 portò la Scozia all’indipendenza dall’Inghilterra.

Cameron ha accusato Salmond e il suo Snp di voler rinviare perché sanno che ”in cuor loro” gli scozzesi non vogliono la secessione: due recenti sondaggi hanno mostrato che l’ indipendenza ha tuttora il sostegno di una minoranza di scozzesi, anche se il numero degli indipendentisti è in aumento. Sono il 32 su cento gli elettori col kilt che vorrebbero allontanarsi dal resto del Regno, il nove per cento in piu’ rispetto all’anno scorso e un record negli ultimi sei anni. Dalla Scozia sono arrivate a Cameron accuse di ”interferenza” nei diritti democratici del popolo scozzese: ”C’è chiarezza a nord del confine che il voto deve esser tenuto nella seconda metà del mandato del parlamento”, ha detto la vice di Salmond, Nicola Sturgeon. Il referendum in una data ”prima piuttosto che poi” è necessario per dare chiarezza alle multinazionali che vorrebbero investire in Scozia, ha rilanciato oggi Cameron. ”L’incertezza politica ha un effetto negativo sull’economia”, ha detto il primo ministro, il cui governo definira’ nei prossimi giorni le proposte sull’organizzazione del voto.