Summit Italia Francia. Sul tavolo Libia, migranti e economia

Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

Un summit sotto tensione, così i principali giornali transalpini presentano l’incontro che martedì 27 aprile, nella cornice di Villa Madama, riunirà gli alti vertici francesi e i loro omologhi italiani. Sul tavolo saranno discussi alcuni dossier spinosi per le relazioni franco-italiane, in primo luogo il nodo cruciale dell’immigrazione. In seguito alla rivoluzione tunisina più di 20000 immigrati dal paese maghrebino sono giunti sulle coste dell’Italia e hanno in seguito tentato – dopo aver ottenuto dei permessi di soggiorno temporanei – di attraversare la frontiera con la Francia. Dopo le tensioni legate a questa situazione alla frontiera, culminata nel blocco di un treno diretto a Nizza da Ventimiglia, Parigi e Roma cercano di trovare una soluzione comune alla questione. Lo faranno, nota il quotidiano conservatore Le Figaro, seguendo la filosofia della “fermezza”, Sarkozy per conquistare gli elettori del partito populista e anti-immigrazione Front National, Berlusconi per non rompere l’alleanza con la Lega Nord.

L’immigrazione non sarà il solo soggetto delicato. Verranno anche affrontate le “frizioni economiche” legate, per dirla con Le Monde, alla “sete di acquisti dei gruppi francesi nella penisola”. A Marzo, il gruppo di industria del lusso LVMH ha acquistato il gioielliere Bulgari ed è di queste ore la notizia che la francese Lactalis ha lanciato un’opa d’acquisto per il controllo del gigante alimentare Parmalat. L’industria alimentare francese è arrivata nei mesi scorsi a controllare il 29% dell’azienda di Collecchio, la quota massima prima della quale è obbligatorio lanciare un’offerta d’acquisto. L’opa – 2,6 euro ad azione, per il 71% del capitale – è invece arrivata proprio a ridosso del Summit. Per l’occasione, il presidente del gruppo Lactalis, Emmanuel Besnier ha annunciato che dall’acquisto dell’azienda nascerà il primo gruppo mondiale nei prodotti lattiero-caseari ed ha voluto rassicurare l’Italia dicendo di “voler rispettare l’italianità di Parmalat”.

Già nei mesi scorsi il possibile acquisto di Parmalat – considerata strategica dal governo italiano – aveva provocato tensioni da parte italiana. Qualche settimana fa, l Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha fatto passare in tempi record un decreto per dare tempo ad una cordata italiana di rilanciare una seconda offerta. Secondo Le Figaro, la campagna di Lactalis avrebbe scatenato in Italia un “patriottismo economico virulento”. Alla vigilia dell’incontro l’Eliseo avrebbe riassunto la questione in questi vaghi termini: “L’Italia e la Francia sono l’uno per l’altro il secondo partner europeo. La struttura degli investimenti è differente. Le grandi imprese francesi sono più visibili, quelle italiane, di medie dimensioni, più numerose”. Bisogna, sempre secondo l’Eliseo, “non mescolare l’emozione e la realtà”.

Infine, sarà discusso il dossier Libia. I giornali francesi mettono in evidenza come, su questo punto, le posizioni dei due paesi non siamo più divergenti. All’inizio delle operazioni, nota Le Monde, l’attivismo francese nel condurre la guerra aveva “indisposto l’Italia, ex potenza coloniale con importanti interessi economici nel paese”. Oggi, dopo un’iniziale fase recalcitrante, Roma si è ormai allineata con la strategia di Francia ed Inghilterra ed è di ieri, lunedì 25 aprile, la notizia che anche l’Italia parteciperà ai bombardamenti, smentendo la sua primitiva posizione. L’annuncio è stato dato poche ora prima del nullaosta di Nicolas Sarkozy alla successione di Mario Draghi alla poltrona di presidente della Banca Centrale Europea.