Ungheria, una legge per annullare le condanne agli anti-socialisti nei disordini del 2006

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA

BUDAPEST – Il partito di maggioranza conservatore al Parlamento ungherese, Fidesz, vuole annullare le sentenze a carico dei dimostranti condannati per i disordini sulle piazze della capitale nel 2006. Un disegno di legge in tal senso è stato presentato in Parlamento dal partito del premier Viktor Orban ed è scontato, disponendo di una maggioranza di due terzi, sarà approvato.

A settembre e ottobre 2006, in occasione dei 50 anni della rivolta del ’56, gravi disordini antigovernativi (all’ora al governo c’erano i socialisti) erano scoppiati a Budapest, organizzati dall’opposizione di allora contro il premier socialista Ferenc Gyurcsany. Fra di essi si erano mischiati anche vandali e teppisti, che avevano fra l’altro assaltato ed incendiato la sede della televisione pubblica Mtv.

Il 23 ottobre, anniversario della rivoluzione del 1956, una guerriglia urbana aveva devastato il centro di Budapest. Su denuncia della polizia, un centinaio di persone sono state in seguito condannati dai tribunali. Secondo il governo attuale, si tratta in realtà di manifestanti pacifici e vittime dei soprusi della polizia.

In base alla legge, tutti i giudizi di questo tipo verrebbero annullati. Si tratta di circa 200 sentenze emesse dai tribunali. Secondo alcuni giuristi, la legge screditerebbe la giustizia e la polizia, decretando che le denunce della polizia erano false e le sentenze infondate. ”E’ un altro passo per la liquidazione della sicurezza legale, dello stato di diritto in Ungheria, dopo la limitazione dei poteri della Corte costituzionale e le leggi retroattive decise dal governo Orban”, ha commentato Gyoergy Magyar, vice-presidente dell’ordine dei magistrati.