Professori, 50 contro Rodotà-Zagrebelsky. Boschi: “Ci bloccano da 30 anni”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2014 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA
50 professori, manifesto contro Rodotà e Zagrebelsky: "Censurano ogni riforma"

Maria Elena Boschi (Foto Lapresse)

ROMA – Professori, in 50 contro Rodotà-Zagrebelsky. Il ministro Boschi: “Ci bloccano da 30 anni”. Cinquanta professori hanno attaccato l’appello di Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky contro le riforme costituzionali del governo Renzi. Dal filosofo Giuseppe Bedeschi allo storico Giampietro Berti, dal politologo Dino Cofrancesco allo storico Francesco Perfetti, cinquanta accademici e intellettuali, soprattutto di ispirazione liberale, hanno replicato con un proprio “contromanifesto” all’appello lanciato da Libertà e Giustizia contro le riforme costituzionali.

Tra i firmatari del “contromanifesto” ci sono Sergio Belardinelli, Luca Codignola, Giulia Lami, Aldo Alessandro Mola, Piero Ostellino, Luciano Pellicani, Florindo Rubbettino e tanti altri.

Esprimono “profondo sconcerto” di fronte agli allarmi di “svolte autoritarie”. 

“E’ incredibile che ogni volta che si cerca di prendere sul serio la classica divisione dei poteri, rimediando alla fatale debolezza dell’esecutivo nel nostro Paese, si assista a una levata di scudi di “intellettuali militanti” che, col pretesto di difendere la Costituzione, avallano, de facto, le degenerazioni del parlamentarismo. È intollerabile che l’esercizio del controllo di costituzionalità si sia spostato dalla Consulta e dal Quirinale a una cerchia ristretta di costituzionalisti e di commentatori politici”.

I 50 professori definiscono 

“ridicolo che vengano attribuiti al presidente del Consiglio progetti autoritari tendenti a conferire a Palazzo Chigi poteri padronali” e “grottesco che ormai la delegittimazione di ogni seria riforma istituzionale avvenga evocando il fantasma di Berlusconi”.

Per i sottoscrittori del contro manifesto i veri pericoli per la democrazia sono lo stallo, la debolezza delle riforme, la paralisi dello Stato e

“la sfiducia nella democrazia liberale e rappresentativa, essa sì foriera di nuove “svolte autoritarie”.

IL MINISTRO BOSCHI: “PROFESSORI OSTACOLANO LE RIFORME DA 30 ANNI” – Il “contromanifesto” è stato ben accolto dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che se l’è presa contro i “professori” che da trent’anni ostacolano le riforme:

“Io temo che in questi trent’anni le continue prese di posizione dei Professori abbiano bloccato un processo di riforma oggi non più rinviabile per il Paese

Il ministro ha sottolineato la legittimità dei dubbi di Rodotà ma anche l‘esistenza di costituzionalisti a favore del progetto del governo.

“Certo ci possono essere posizioni diverse che sono legittime: in particolare trovo legittimo che Rodotà abbia  profondamente cambiato idea, perché ricordo che nell’85 fu il secondo firmatario di una proposta di legge che voleva abolire il Senato. Ma dico che ci sono altrettanti costituzionalisti validi che invece sostengono il nostro progetto”.