Alessandro Di Battista: “Scalfari il Napolitano dei giornalisti, sempre dalla parte dei potenti”

di Redazione blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2017 - 19:27| Aggiornato il 24 Novembre 2017 OLTRE 6 MESI FA
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Alessandro Di Battista

ROMA – “Il giorno più drammatico della mia esperienza come parlamentare è senz’altro stato il 20 aprile 2013. Quel giorno il Parlamento rielesse Giorgio Napolitano presidente della Repubblica”. Quel giorno “Napolitano, venne scelto dall’intero sistema partitocratico come argine all’ avanzata del Movimento”. Lo scrive Alessandro Di Battista nel suo libro “Meglio Liberi – Lettera a mio figlio sul coraggio di cambiare” dove racconta pure di “un altro ‘grande vecchio’, Eugenio Scalfari” incontrato per la prima volta negli studi de La7.

Scalfari per me è il Napolitano del giornalismo italiano. Anch’egli sempre dalla parte dei potenti e contrarissimo a chi lotta per ottenere quote di sovranità. Quando arrivai negli studi di La7 lui era seduto su quello stesso divanetto…. ‘Finalmente un grillino’ disse lui stringendomi la mano. Mi guardava come se fossi un alieno, non so, forse si immaginava che sarei entrato in quegli studi con una clava in mano, vestito di pelli di leopardo. Invece ero in giacca e cravatta e mi ero anche fatto la barba. Lui era freddo e avvertivo un grande rancore nei miei confronti, ma io ero sicuro di me e molto sereno. Per rompere il ghiaccio gli ricordai l’intervista che proprio lui aveva fatto a Berlinguer nel 1981″ quando il segretario del Pd lanciò l’allarme sulla ‘questione morale’.

“A Scalfari feci i complimenti per quell’intervista, ma lui rispondeva solo con ‘vuote invettive’ contro di me. ‘Vuote invettive’, proprio come Napolitano descrisse allora le parole di Berlinguer sulla questione morale. Continuava a ripetere come fossi eterodiretto, una marionetta in mano a Grillo. Io – ricorda Di Battista – smentivo punto su punto quei suoi luoghi comuni ma non c’era verso, era come parlare a un muro”.

A giudicare da questo primo stralcio di Meglio Liberi a firma Di Battista, andrebbe aggiunto in calce al titolo…e anche un po’ smemorati. Scalfari sempre dalla parte dei potenti? E lo Scalfari contro Craxi, Cossiga, Berlusconi? Cosa sono stati Craxi, Cossiga e Berlusconi nella storia d’Italia, degli indifesi bambini all’asilo? Già, ma la storia, quella grande, per Di Battista comincia più o meno con M5S e la storia, quella piccola, quella individuale, per Di Battista coincide con tutta evidenza con quella grande.