Appaltopoli: nella ‘lista Anemone’ spunta commissario dei beni culturali per il terremoto

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 21:19 OLTRE 6 MESI FA

Diego Anemone

C’é anche un riferimento alla residenza romana del sub commissario di protezione civile in Abruzzo per i beni culturali Luciano Marchetti, nella lista di nomi legata al costruttore Anemone. Il riferimento compare indicato come numero 6 per il 2005, accanto c’é l’indicazione: ‘arch.Galloni’.

Si tratta di lavori di ristrutturazione che vennero fatti nel 2005 nell’appartamento, che è di proprietà di Propaganda Fide e che si trova nelle vicinanze di Piazza Navona. I lavori furono seguiti dall’architetto Federica Galloni, all’epoca funzionario della soprintendenza, mentre Marchetti, oggi in pensione dal ministero, era allora direttore generale per il Lazio.

Una vicenda che, secondo indiscrezioni, indicherebbe un legame tra Propaganda Fide, Balducci e Arcus, la spa del ministero nata nel 2004 per finanziare progetti culturali con il 3% delle grandi opere. Il contratto di affitto, secondo indiscrezioni, sarebbe intestato a Cecilia Mencarelli, figlia della compagna dell’ingegnere Francesca Nannelli, funzionaria del ministero dei beni culturali di Firenze distaccata ad Arcus.

E tra i progetti finanziati dalla spa nel 2005, risulta anche uno stanziamento di 2,5 milioni per il restauro del palazzo di Propaganda Fide in piazza di Spagna. Interpellato dall’Ansa, Marchetti riferisce che l’appartamento gli è stato trovato da Angelo Balducci, che conosceva dai tempi in cui quest’ultimo era provveditore a Firenze.

“Persona tra l’altro simpatica e piacevole – commenta – al di là delle responsabilità che comunque devono essere provate”. Si tratta, conferma l’ingegnere, di un appartamento di proprietà di Propaganda Fide,”per il quale pago però un regolare affitto”. Marchetti precisa di non conoscere Anemome: “i lavori sono stati fatti tramite Balducci e io li ho pagati – dice – me li hanno scontati dall’affitto all’inizio”. L’architetto Galloni, precisa, “fece una consulenza come libero professionista”.

L’ingegnere smentisce invece che il contratto di affitto sia intestato alla figlia della compagna e anche un’altra indiscrezione, secondo cui per l’appartamento, che è di 70 metri quadrati, la coppia paghi un canone di 700 euro mensili. “Non paghiamo 700 bensì 1760 euro al mese – dice- e il contratto, che in un primo tempo era intestato a me è stato successivamente intestato alla mia compagna Francesca”.

Quanto al ruolo di quest’ultima in Arcus e al rapporto della spa ministeriale con Propaganda fide: “Mi risulta che su quel finanziamento ci sia tra l’altro già in corso una inchiesta della magistratura contabile. Francesca non c’entra proprio niente, i finanziamenti li decide il ministro (all’epoca era Giuliano Urbani ndr) non lei, che tra l’altro quell’anno mi pare non fosse ancora stata trasferita ad Arcus. E comunque il suo ruolo era solo quello di istruire le pratiche”.