Due ipotesi per Bankitalia: terna di nomi o Saccomanni

ROMA – Per il futuro di Bankitalia il Pdl ha deciso e ha scelto Fabrizio Saccomanni come candidato da proporre o c’è ancora un terna di nomi in campo? Anche dopo il vertice di maggioranza a palazzo Grazioli la situazione non sembra definita. Secondo ‘Il Corriere della Sera’ il Pdl avrebbe deciso: per la successione a Bankitalia punta tutto su Fabrizio Saccomanni. Sarebbe dunque stata accantonata l’ipotesi di un terzo candidato tra Saccomanni e Grilli. Ma  le valutazioni degli analisti non sono univoche. LA ‘Stampa’ ci va cauta dicendo che Saccomanni è in “pole”. Sul ‘Sole24Ore’, invece, Rossella Bocciarelli sostiene che non si è trovata la quadra su un nome e che è probabile che si andrà a un “pre-consiglio” in cui tutti i ministri verranno chiamati a esprimere una preferenza tra i tre nomi in campo: Saccomanni, Grilli e Bini Smaghi. Una scelta che addirittura, scrive il Sole, potrebbe essere affidata a un incontro tra i soli Silvio Berlusconi, Umberto Bossi e Giulio Tremonti.

Secondo ‘Il Corriere della Sera’, però, dal vertice di maggioranza di giovedì pomeriggio sarebbe emerso un messaggio di compattezza sul nome di Saccomanni. Silvio Berlusconi e i suoi, in questo senso, vogliono la “soluzione di continuità” perché Saccomanni è l’unico tra i tre ad essere già interno a palazzo Koch, essendone direttore generale. E poi piace sia a Mario Draghi sia a Giorgio Napolitano. Ci sarà solo da convincere Giulio Tremonti ma questi giorni prima del 24 ottobre, quando il Consiglio superiore di Bankitalia valuterà il nome proposto dalla maggioranza, potrebbero servire a Silvio Berlusconi proprio per questo. Per quanto riguarda Umberto Bossi, invece, con lui la partita è più facile: in fondo il Senatur aveva detto di preferire Grilli perché di Milano, una motivazione su cui si può facilmente passare sopra.

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