Va a manifestare contro Berlusconi: consigliera del Pd rimborsata coi soldi pubblici

BOLOGNA – La bufera che nei giorni scorsi ha investito il consigliere comunale del Pdl Valentina Castaldini, rea di aver chiesto e ricevuto un rimborso pari a 550 euro per partecipare alla Summer School organizzata a Sorrento dalla fondazione di Maurizio Lupi, arriva anche in casa Pd. Come riporta il Corriere di Bologna, anche la presidente del consiglio comunale Simona Lembi avrebbe ottenuto 450 euro per partecipare a un “evento politico”: la manifestazione contro Berlusconi per il caso Ruby.

La Lembi avrebbe avuto un rimborso quasi pari a quello della consigliera del Pdl per andare a Siena il 9 e il 10 luglio, e sfilare in corteo insieme ai manifestanti del movimento nato in seguito al caso Ruby “Se non ora quando?”. Una spesa prevista e concessa dal regolamento comunale, ma che si può definire di carattere più politico che istituzionale. La stessa accusa, insomma, che solo qualche giorno fa è stata rivolta alla consigliere di centrodestra per la sua trasferta a Sorrento.

Sulla questione ora si sta muovendo anche la Procura di Bologna, che ha già inviato all’ufficio di presidenza del consiglio la richiesta delle carte relative al viaggio di Castaldini. E nulla esclude che nelle prossime ore l’accertamento si estenda ai soldi avuti dalla presidente per la sua gita a Siena.

Questi strani rimborsi hanno attirato l’attenzione della Procura di Bologna che vuole vederci chiaro: la richiesta degli atti è già stata recapitata all’ufficio di presidenza del consiglio comunale, e si sta valutando la possibilità di aprire un fascicolo conoscitivo. Nel pomeriggio di giovedì, nel primo consiglio comunale dopo la pausa estiva, il Movimento 5 Stelle ha inoltre proposto una modifica del regolamento che prevede rimborsi spesa bipartisan per trasferte politiche. “L’intenzione – ha detto Massimo Bugani – consigliere del M5S è quella di cancellare i rimborsi per le spese di trasporto a Palazzo d’Accursio, e limitare quelli per le viaggi alle sole missioni di carattere strettamente istituzionale”.

Inciampata nel caso rimborsi, Simona Lembi si difende e rivendica la legittimità del viaggio, in quanto missione svolta in rappresentanza di Bologna, autorizzata dal sindaco e annunciata al Consiglio: “Esiste un movimento nazionale – ha fatto sapere con un comunicato – promosso dalle donne, che ha visto un’ampia partecipazione di tutti gli schieramenti e che chiede alla politica e alle istituzioni azioni di contrasto contro la violenza, dignità per il lavoro di cura, servizi pubblici per l’infanzia e per gli anziani, rispetto per l’immagine pubblica delle donne”.

Secondo Lembi, quindi, non si tratta della partecipazione a un movimento politico, ma di una trasferta istituzionale “per interpretare una delle tradizioni più forti del Comune di Bologna, che ha sempre voluto esserci in quelle manifestazioni nazionali che rivendicavano maggiore uguaglianza, rispetto dei diritti, ed emancipazione per chi è costretto a stare sempre indietro”.

 

 

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