Liberalizzazione delle imprese, Berlusconi spinge: disegno di legge entro luglio

Silvio Berlusconi

L’obiettivo del premier Silvio Berlusconi in materia di imprese è un disegno di legge da discutere in Consiglio dei ministri entro la meta’ di luglio. In un messaggio inviato al sito forzasilvio.it, annuncia in veste di ministro dello Sviluppo Economico, di essere al lavoro su un provvedimento per la liberalizzazione delle imprese.

Si tratta di un progetto di cui il premier parla da diverso tempo, ma che ora inizia ad assumere connotati piu’ precisi. Il provvedimento che, come dice lo stesso Cavaliere e’ stato ”ribatezzato” da alcuni ministri ‘legge Berlusconi’, e’ dunque in dirittura di arrivo anche se il capo del governo precisa di essere ”disponibile a suggerimenti e indicazioni”. Aperture che lasciano indifferente il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che anzi ammonisce subito: ”la Costituzione non si tocca”.

Il premier non demorde pero’ e indica chiaramente la ‘missione’ – anzi, la ”rivoluzione di liberta” – del ddl: mettere fine ”a quell’oppressione burocratica che insieme a quella fiscale e giudiziaria e’ presente in Italia. Siamo il Paese nel mondo – incalza ancora – con il piu’ alto tasso di imprenditori, un tasso superiore tre volte alla media europea, ma siamo anche lo Stato in cui e’ piu’ difficile fare impresa”’. E la ‘colpa’ di tutto cio’, a detta di Berlusconi, e’ da attribuire ad una ”visione catto comunista” che ha ispirato la politica italiana ”per cui chi si assume la responsabilita’ di prendere un’iniziativa in proprio e di fare l’imprenditore e’ un potenziale sfruttatore ed evasore e truffatore. Questa – aggiunge – e’ la visione che ha ispirato l’articolo 41 della Costituzione che noi vogliamo modificare”.

Il premier prende poi di mira l’amministrazione pubblica ed i ”lacci e lacciuoli” che rendono la vita impossibile a chi vuole aprire un’impresa. Con l’approvazione del disegno di legge spiega Berlusconi nel messaggio ”bastera’ fare una comunicazione allo sportello unico del Comune. Questo – sottolinea – sostituisce la richiesta di permessi e licenze, che sono un linguaggio da Stato totalitario e padrone che concepisce i suoi cittadini come sudditi”. ”In una democrazia libera – attacca il Cavaliere – deve valere la certezza della norma e non l’arbitrio di un’amministrazione o anche, e peggio, l’arbitrio di un funzionario pubblico”. Tra le novita’ previste dal disegno di legge, annuncia infine Berlusconi, c’e’ poi uno stop ”alla processione di autorita’ che fanno controlli in momenti diversi. Si deve passare – spiega – ad una verifica unica ex post con un’amministrazione capofila che entro un tempo stabilito, se ci sono difformita’ alle regole”.

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