Inchiesta Mediaset sui diritti tv: indagati a Roma Berlusconi e Piersilvio per frode fiscale

Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

La procura di Roma ha mandato inviti a comparire a Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio, oltre ad altri imputati del processo milanese sui diritti tv di Mediaset in cui si ipotizza il reato di frode fiscale in relazione ai bilanci di Rti (Reti televisive italiane, controllata Mediaset al 100%), che ha sede legale nella capitale, per gli anni 2003-2004. Silvio Berlusconi ed il figlio Piersilvio sono convocati in procura a Roma il 26 ottobre prossimo. La data è indicata nell’invito a comparire notificato a i due indagati. Il premier e il figlio, stando alle indiscrezioni, potrebbero non presentarsi.

L’inchiesta romana nasce da quella milanese. A Milano, dove il premier risponde di frode fiscale, il processo è sospeso in attesa che la Corte costituzionale decida sulla validità della legge sul legittimo impedimento.

La procura di Milano lo scorso aprile aveva chiesto di rinviare a giudizio per “appropriazione indebita” e per “frode fiscale” il presidente del Consiglio, accusato (nella compravendita Mediaset di diritti tv) di aver concorso nel 2002-2005 a “svuotare” di 34 milioni di euro la società quotata in Borsa di cui è azionista di maggioranza, e a frodare il fisco per 8 milioni di euro.

La procura del capoluogo lombardo aveva chiesto di processare per frode fiscale anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, il il vice presidente e presidente Rti Pier Silvio Berlusconi, più altre nove persone, tra le quali il produttore tv americano Farouk “Frank” Agrama.

Tra gli inviti a comparire ci sono quelli inviati dagli inquirenti ad alcuni degli indagati tra questi sicuramente i dirigenti Frank Agrama e Roberto Pace. L’invito a comparire blocca i termini di prescrizione dei reati che sarebbero previsti nel 2012. Nel registro degli indagati compaiono tra gli altri anche i nomi di altri dirigenti come Giorgio Dal Negro, Daniele Lorenzano, Andrea Goretti (ex amministratore delegato di Rti all’epoca dei fatti contestati). Agli indagati vengono contestati reati legati all’evasione fiscale e altre fattispecie tributarie. Le carte dell’inchiesta sono giunte in procura a Roma la scorsa estate.