“Berlusconi insindacabile”: la Giunta lo salva dalla citazione di Soru

ROMA – La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha dichiarato l’ex premier Silvio Berlusconi insindacabile per il caso della citazione per diffamazione avanzata nei suoi confronti dal patron di Tiscali, Renato Soru, per alcuni fatti della campagna elettorale per le regionali 2008. Il processo, dunque, resta fermo. L’insindacabilita’ e’ passata per un soffio per dieci a nove con Pdl e Lega che hanno votato a favore e Udc, Fli e Pd contro. Erano assenti un deputato dell’Udc e uno del Pdl.

”Continua – commenta Federico Palomba dell’Idv – la battaglia degli ultimi giapponesi del Pdl che con il concorso della Lega insistono nell’autodifesa del Parlamento contro i privati cittadini”. Un atteggiamento che, commenta anche Pier Luigi Mantini dell’Udc, da’ ragione a chi professa l’antipolitica. ”Nel caso Soru-Berlusconi – dice Mantini – noi abbiamo votato contro l’insindacabilita’ perche’ riteniamo che avere accusato Soru di aver lucrato 30 milioni per la sua azienda sia un fatto specifico e lesivo dell’onorabilita’ e non un’opinione” espressa nell’ambito dell’attivita’ parlamentare, tanto piu’ che ”tra l’altro mancavano atti parlamentari su questo punto”.

L’Udc ha votato anche contro l’insindacabilita’ per la deputata Monica Faenzi che e’ stata dichiarata dalla Giunta non sindacabile con i si’ del Pdl, l’astensione della Lega e i no degli altri gruppi. ”Dal nostro punto di vista – sottolinea Mantini – una polemica tra il sindaco e il segretario comunale non rientra nell’esercizio delle funzioni parlamentari. Riteniamo che tutte le volte che si fa un abuso delle prerogative parlamentari si da’ ragione a Grillo”.

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