Berlusconi “lancia” Monti al Quirinale e scarica Bossi

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 00:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 23 FEB – Una persona per bene con cui ho parlato per tre ore con una piena vicinanza di idee. Silvio Berlusconi, reduce da una colazione di lavoro con il premier Mario Monti, ieri sera ad una cena con diversi parlamentari del Pdl ha elogiato per tutto il tempo il Professore. Un apprezzamento che il Cavaliere ha voluto ripetere anche questa mattina, dopo aver votato la fiducia al decreto Milleproroghe, con qualche deputato pidiellino: E' un vero liberale – sarebbe il ragionamento fatto – sta facendo quello che noi non siamo riusciti a fare. E poi, tutto si puo' dire tranne che sia una persona di sinistra.

Un appoggio al governo di cui il Cavaliere non fa certo mistero, tant'e' che a piu' di qualche parlamentare Berlusconi avrebbe ribadito la sua disponibilita' a sostenerlo ''qualsiasi cosa voglia fare in futuro''. Una sicurezza che fa andare su tutte le furie l'ormai ex alleato leghista, Umberto Bossi. ''Se e' cosi' – dice in Transatlantico – e' rottura totale''. Ma nonostante questo il Pdl non fara' mancare i suoi voti al governo: Bossi continua a chiedermi di far cadere Monti – avrebbe detto il Cavaliere – ma io gli ho detto che non e' possibile''. Anzi, il rilancio e' bello che pronto: nei vari ragionamenti su Monti, infatti, avrebbe fatto capolino di nuovo l'idea di sponsorizzare la candidatura del Professore in Europa, magari al posto di Herman Van Rompuy come presidente dell'Unione europea, anche se in privato il Cavaliere non ha escluso l'idea di sostenere Monti anche come futuro presidente della Repubblica. Il sostegno orami non si discute, tant'e' che molti big del Pdl parlano di una sorta di patto di ferro siglato tra l'ex capo del governo ed il premier. Berlusconi, a quanto raccontano dirigenti pidiellini, avrebbe ricevuto rassicurazioni su un impegno dell'esecutivo a dare dei segnali sul tema della giustizia, c'e' chi parla di interventi sulle intercettazioni. Quanto invece agli altri due dossier 'caldi' per il Pdl, e cioe' la Rai e le frequenze tv, il Cavaliere ai suoi avrebbe detto di essere convinto che l'esecutivo non fara' nulla. Per viale Mazzini, secondo l'ex premier, si arrivera' ad una prorogatio dell'attuale Consiglio di amministrazione. Nessuno scossone, poi, dovrebbe arrivare dall'eventuale sentenza di condanna per il processo Mills attesa per sabato. La questione rappresenta pero' un nervo scoperto per il Cavaliere che da tempo pensa ad iniziative pubbliche per ''denunciare'' la cosiddetta giustizia ad orologeria. Tra le ipotesi c'era quella di tenere oggi una conferenza stampa a cui pero' l'ex premier ha rinunciato dando ascolto alle 'colombe' che gli consigliavano di tenere a freno i toni ed evitare di alzare ulteriormente il livello della tensione. Silenzio dunque tant'e' che alla fine anche il comunicato che avrebbe dovuto sostituire la conferenza stampa e' stato rimesso nel cassetto. A togliere il sonno al Cavaliere, cosi' come a tutto lo stato maggiore del partito, c'e' pero' anche un'altra tegola: l'ipotesi del 'bagno di sangue' alle prossime elezioni amministrative. Il rischio di un 'cappotto' che parta da Palermo dove ancora si discute di candidato e alleanze soprattutto le conseguenze sulla tenuta del Pdl sono i nodi che impegnano ormai ininterottamente Angelino Alfano. E proprio sulle conseguenze del voto di maggio che si concentrano i ragionamenti. L'idea 'rifondare' il Pdl e' uno dei pensieri ricorrenti del Cavaliere cosi' come di tutta la schiera di deputati nostalgici di Forza Italia. L'argomento tra l'altro sarebbe stato discusso anche con Claudio Scajola, storico esponente azzurro e soprattutto tra i principali sponsor dell'andare oltre il Pdl. .