Berlusconi ottimista: “Il governo non cade, i mercati hanno fiducia in noi”

Pubblicato il 30 Aprile 2010 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Secondo Berlusconi la stabilità del governo non è in dubbio per i prossimi tre anni. E’ questo il messaggio principale che emerge dalla lettera postata dal premier sul sito dei Promotori della Libertà, ovvero i promoter delle campagne elettorali del Pdl. Gli altri concetti veicolati dal presidente del Consiglio sono la fiducia che i mercati esteri ripongono nell’Italia e i 5,5 miliardi di aiuti in favore della Grecia, previsti in un decreto legge ad hoc.

Ecco il testo integrale della lettera.

«Care amiche e cari amici promotori della libertà, temo che la grande enfasi data dalle televisioni e soprattutto dai giornali alle chiacchiere della politica politicante abbia potuto distrarre la vostra attenzione da tutto ciò di importante che sta realizzando il nostro governo. In altre parole chiare: è il partito che si sta occupando e si deve occupare del dibattito al proprio interno, non certo il presidente del consiglio, che continua a lavorare sulle cose concrete, pur essendo sempre disposto ad ascoltare tutti.

Proprio in queste ore abbiamo avuto una conferma, che i giornali hanno sottovalutato, della fiducia che i mercati internazionali ripongono nel nostro Paese e nel suo governo. I nostri titoli di stato hanno riscosso l’approvazione degli investitori non solo italiani ma anche stranieri nell’asta di ieri mattina. La richiesta è stata addirittura più alta rispetto ai titoli che offrivamo: una richiesta di 12 miliardi e mezzo di euro contro i 7, 5 miliardi che abbiamo offerto. Credo che sia davvero un segno di assoluta tranquillità.

Quanto alla politica che stiamo praticando, siamo rimasti fedeli al principio che occorre aiutare il vicino quando la casa brucia e certo nel caso che si profila adesso con la Grecia, non solo per la comune appartenenza all’unione europea ma anche e soprattutto per evitare che l’incendio possa propagarsi alle case circostanti.

Proprio in queste ore, in continuo contatto con il ministro del tesoro Tremonti stiamo mettendo a punto il decreto legge con il quale l’Italia darà probabilmente cinque miliardi e mezzo di euro alla Grecia per difendere la nostra comune moneta dalla speculazione.

Questo significa difendere anche e soprattutto i nostri risparmiatori, le nostre famiglie, tutti i cittadini. E io devo dire che, nella nostra azione di governo, sono proprio i cittadini ad essere al centro dei nostri pensieri. A loro abbiamo sottoposto l’approvazione di un programma che è per noi un vero e proprio patto con gli elettori e la nuova moralità che abbiamo voluto introdurre nella politica consiste proprio in questo: nel considerare programma un contratto stipulato con i cittadini e nel realizzare tutto ciò che è stato promesso.

Continuiamo la difesa dei singoli individui che, per la crisi economica, perdono il posto di lavoro; e abbiamo ampliato la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. In questo modo mettiamo in pratica il principio per cui nessuno deve essere lasciato solo in uno Stato veramente civile. Stiamo lavorando anche con il ministro della salute all’obiettivo di portare tutte le regioni allo stesso livello di qualità e di servizi nel campo della sanità. Stiamo promuovendo una sana competizione tra le regioni stesse, perchè ad ogni cittadino sia data una risposta appropriata.

Stiamo davvero lavorando in tante direzioni. Ho ricordato già la nostra intenzione di combattere in maniera assolutamente efficace il cancro, una malattia che interessa purtroppo ogni anno migliaia di italiani. Questa sinistra catastrofista ci ha accusato di eccedere nell’ottimismo: adesso invece tutti riconoscono che sono state proprio queste iniezioni di fiducia a ridare slancio al petrolio della nostra economia, quei 5-6 milioni di piccoli e medi imprenditori, che sono commercianti, negozianti, artigiani che ogni giorno, silenziosamente, con i loro familiari e collaboratori faticano e lavorano per uscire dalla crisi. Per quanto riguarda poi il futuro ci sono, come sapete bene, le grandi riforme che tutti ci chiedono per modernizzare il Paese.

Ecco perché con il governo abbiamo davanti tre anni di lavoro, ad esempio per semplificare e tagliare le migliaia di leggi del fisco italiano e varare finalmente un unico codice che permetta di ridurre ancora il peso delle tasse sui cittadini, non appena si consolideranno i segnali di questa ripresa economica.

Insomma, abbiamo davanti tre anni per le riforme. Tra le più importanti quella della giustizia dalle fondamenta, partendo dai nove milioni di cause civili e penali ancora pendenti e cercando di garantire ai cittadini processi più giusti in tempi certi. Stiamo intervenendo infine per impedire che un normale cittadino venga intercettato senza motivo per poi ritrovare la propria privacy infranta e resa di pubblico dominio sulle prime pagine dei giornali. Stiamo intervenendo per dare attuazione al federalismo fiscale che permetterà ai cittadini di controllare più da vicino la spesa pubblica e che dovrebbe anche portare ad un contrasto più efficace nei confronti dell’evasione.

Il governo continua inoltre a lavorare come mai nessun governo in precedenza per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere le organizzazioni criminali. Tra l’altro come sapete, abbiamo catturato il numero uno della ’ndrangheta, che si aggiunge ai quasi 5.000 arresti eccellenti compiuti in questi due anni, con oltre 500 operazioni di polizia. E’ la conferma del successo continuativo nell’azione delle forze dell’ordine secondo le direttive del nostro governo.

Pertanto, io credo che non ci debbano essere dubbi sulla stabilità del nostro governo per i prossimi 3 anni. Procederemo sulla strada delle riforme, senza subire rallentamenti causati da controproducenti discussioni di palazzo e andremo avanti anche con il vostro sostegno sul quale molto contiamo. Il nostro lavoro deve essere sostenuto dal vostro entusiasmo e dalla vostra passione. Tutti insieme cercheremo, impegnandoci fino in fondo, di ammodernare il nostro Paese e di renderlo veramente giusto. Un Paese in cui nessuno resti fuori dal benessere. Un Paese moderno, che si sviluppi dentro una piena democrazia e una piena libertà».