Il giuramento di Berlusconi su Ruby: “Nipote di un capo di Stato, voleva fare la puttana in Italia”

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 13:43| Aggiornato il 12 Aprile 2011 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e il presidente egiziano Hosni Mubarak (Ap/ Lapresse)

ROMA – La fredda cronaca perchè è bene restar freddi e lucidi. La fredda cronaca riporta che Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, agli italiani cittadini dice: “Non esiste alcuna concussione, sono sempre stato cortesissimo e ho chiesto un’informazione preoccupato per una situazione che poteva dar luogo ad un incidente diplomatico”. Berlusconi dunque giura, davanti al popolo che secondo lui è giudice migliore dei magistrati e non prevenuto, anzi ostile come i magistrati, che la notte del 27 maggio 2010 telefonò alla Questura di Milano per “cortesemente” chiedere “informazione” allo scopo di evitare “incidente diplomatico”. Giura quindi che quella notte credeva che Ruby Rubacuori fosse la nipote del premier egiziano Mubarak. Quindi non c’è reato di “concussione”, lui non ha fatto pressioni per farla rilasciare dalla Questura e, se si è mosso, lo ha fatto nelle forme dovute e soprattutto perché convinto che la ragazza fosse parente di un capo di Stato straniero.

La fredda cronaca prosegue, anzi è Berlusconi stesso che prosegue nella stessa dichiarazione-giuramento di fronte al popolo: “Ho dato dei soldi a Ruby perché non si prostituisse… la ragazza ha raccontato davanti a me e a tutti una storia che dolorosa ci ha persino commosso… le avevo dato la posssibilità di entrare in un centro estetico con una amica che lei avrebbe potuto realizzare portando il laser anti depilazione per un importo che a me sembrava di 45mila euro. Invece lei ha dichiarato 60mila e io ho dato l’incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla a fare la prostituta, anzi per portarla nella direzione contraria”.

"Ruby" (foto Lapresse)

La fredda cronaca delle autentiche parole in fila del premier raccontano quindi che il primo ministro del governo italiano un giorno si trovò, stando alla lettera della sua ricostruzione, di fronte ad una ragazza che, narrando “storia dolorosa che commuoveva”, minacciava di darsi alla prostituzione. Per salvarla da questo triste destino, Berlusconi diede mandato di consegnarle 60mila euro. A rischiare di dannarsi alla prostituzione, secondo il racconto autentico di Berlusconi, è la stessa ragazza che il premier crede essere la nipote di Mubarak. Quindi Berlusconi a suo tempo ha creduto che la parente di un capo straniero si stesse avviando a fare la prostituta in Italia perché non vedeva altro modo di sopravvivere. Berlusconi in quelle sere ad Arcore (“ha raccontato davanti a me e a tutti…”) crede dunque contemporaneamente che si possa essere la nipote di Mubarak ed essere disperata al punto di prostituirsi. E’ lui a dirlo, è lui a rivendicarlo. Non vide a suo tempo il premier la contraddizione tra la parentela asserita e la condizione di prostituta in fieri. Non gli venne in mente che le due cose erano improbabili se legate l’una all’altra. Non pensò che era improbabile che la nipote di Mubarak non avesse altra via che prostituirsi. Meno che mai pensò di contattare ambasciatori o governo egiziano sia pure con tutta la riservatezza del caso. Gli apparve naturale e plausibile che la nipote o comunque parente di Mubarak si avviasse a fare la puttana in Italia. Per questo, per salvarla da questo destino o da questo scellerato proposito lui la pagò, anzi la finanziò.

La fredda cronaca del giuramento di Berlusconi davanti agli italiani è che lui era sicuro fosse la nipote e contemporaneamente commosso e smosso dalla sua insana voglia di prostituirsi. La nipote di un capo di Stato straniero che viene in Italia a fare la puttana. A questo Berlusconi racconta di aver creduto, su questo giura e questo chiede agli italiani di credere. La fredda cronaca finisce qui, anche perché nessuna parola o pensiero possono essere più “caldi”, anzi ustionanti, della fredda cronaca delle parole di Berlusconi.