Berlusconi: “Traditori attenti, stabilità e spread un imbroglio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2013 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi: "Traditori attenti, stabilità e spread un imbroglio"

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA –  Il governo cade? Tanto meglio: la stabilità “è un imbroglio, come era un imbroglio lo spread”. E’ l’analisi di Silvio Berlusconi esposta a Studio Aperto e ripresa da Mattia Feltri sulla Stampa. Sono lontani i tempi in cui Berlusconi, conversando con il prestigioso New Yorker, definiva la stabilità “la chiave del successo”.

Durante la Prima Repubblica, ha spiegato ora l’ex premier, “quando cadeva uno dei governi che duravano in media undici mesi, l’economia funzionava benissimo, aumentava la produttività, il Pil”, gli imprenditori erano felici perché “per tre o quattro mesi, ci dicevamo fra di noi, non c’è più un governo che possa farci danni”. Tutti sanno, è la tesi di Berlusconi, che “il massimo che i governi possano, in un’economica moderna, è non fare troppi danni”.

Un cambio di rotta recente, sottolinea Feltri, se si considera che solo pochi giorni fa, all’inaugurazione della sede di Forza Italia a San Lorenzo in Lucina, a Roma, Berlusconi aveva detto: “Una crisi ora sarebbe destabilizzante e la stabilità è un bene”.

Il Berlusconi del 29 settembre è un pater familias rilassato, che ha passato una “giornata molto gradevole” per il suo compleanno. Questo a poche ore dalle dimissioni imposte ai suoi ministri. Lui stesso ammette che c’è stato un proliferare di “opinioni, sfumature e contributi al dibattito legittimi”. Ma ora “la parola deve tornare al più presto agli elettori. Non credo a nessun governicchio di transfughi: sarebbe un partito dei traditori che non credo ci meriteremmo”. E non si pensi che siano mosse provocate dalle sue vicende personali: “I problemi personali non hanno alcun peso nelle mie decisioni”.

Del resto Enrico Letta “pur provenendo da una tradizione cattolica e democratica, sembra aver preso tutti i vizi della sinistra. Come potevamo restare alleati di un presidente del Consiglio e di un partito che per una sorta di rappresaglia verso i moderati fanno pagare ai cittadini un aumento delle tasse evitabile?”.