Bersani: “Ho proposto al Terzo Polo un’alleanza costituente”

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Un ”patto repubblicano”, una ”alleanza costituente” incentrata su alcune riforme istituzionali e alcuni interventi in campo economico e sociale che permettano al Paese di ”uscire dal decennio di Berlusconi”: è quello che Pier Luigi Bersani ha riproposto oggi a tutte le forze di opposizione, da Vendola al Terzo Polo. Pier Ferdinando Casini, ha risposto ribadendo ”rispetto” per le posizioni di Bersani, ma anche la distanza da Vendola. Il segretario, accompagnato dal suo vice Enrico Letta, e dalla presidente del partito Rosy Bindi, ha tenuto una Conferenza che facesse da controcanto a quella del premier Berlusconi. ”Un mare di chiacchiere senza nulla di concreto”, ha definito Bersani la conferenza di Berlusconi, paragonato al dittatore coreano Kim Il-Sung e a quello bielorusso Lukashenko.

E la proposta del segretario del Pd parte proprio dai temi elusi da Berlusconi, cioe’ i problemi del Paese sul versante economico-sociale e su quello delle riforme istituzionali, di cui si parla da un decennio senza che si faccia nulla. Bersani ha citato una serie di dati che mostrano come nel ”decennio di Berlusconi”, l’Italia ”sia scesa in tutte le classifiche europee”. per non parlare del Fondo monetario internazionale per il quale nel decennio 2000-2010 l’Italia e’ stato il centosessantanovesimo paese al mondo per crescita, davanti alla sola Haiti. Davanti a questa situazione la risposta e’ un ”patto repubblicano”, con al centro alcune riforme istituzionali e altre economico-sociali. Su questa ”agenda” si puo’ far nascere una ”alleanza costituzionale” con ”tutte le forze dell’opposizione e tutte le forze sociali”. Compreso il Terzo Polo. A Casini e Fini Bersani dice che sarebbe ”illusorio” correre da soli alle elezioni, per ”condizionare” dopo le urne Berlusconi, il quale quand’anche vincesse alla Camera non avrebbe la maggioranza in Senato: ”pensate poi di aprire un tavolo con lui? Loro il tavolo se lo sono gia’ apparecchiato”.

E poi il Cavaliere ”non tratta, ma compra”. Insomma Bersani non parla piu’ di governo di transizione ma direttamente di elezioni: ”a gennaio decideranno Berlusconi e la Lega – ha osservato – sulla base della campagna acquisti e della sentenza della Corte costituzionale sul legittimo impedimento”. Al Terzo Polo il segretario Pd non propone solo un patto elettorale, ma un qualcosa di piu’: ”Non e’ un patto politico – ha spiegato – in cui metti l’anima, ma un patto politico in cui metti la preoccupazione per il Paese”. Sara’ una alleanza sul modello Unione? No, Bersani pensa di no per un fatto semplice. Le riforme, sia quelle istituzionali che quelle economiche, in qualche modo sono ”gia scritte”, ed e’ su quelle che si reggerebbe il patto di governo: superamento del bicameralismo, riforma elettorale, riforme ”col cacciavite” della giustizia, riforma fiscale che alleggerisca le tasse sul lavoro e l’impresa e le carichi sulla rendita finanziaria, riforma degli ammortizzatori sociali. Quanto ai possibili interlocutori, Bersani ha chiesto ”generosita”’ a Vendola, e si e’ detto fiducioso di riuscire a spiegare ai propri elettori la necessita’ di una coalizione che coinvolga il Terzo Polo. Che non sia facile far quadrare il cerchio lo dimostra la risposta di Casini che ha espresso ”rispetto” per Bersani e il Pd, ma distanza da Vendola per la ”immaginifica rappresentanza della realta’ da parte sua”.