Bersani propone: “Niente tasse per 10 anni per chi ‘crea’ lavoro”. Poi su Berlusconi: “Da quando è al governo l’Italia non è più cambiata”

Pubblicato il 25 Agosto 2009 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

«Sbaracchiamo tutti gli incentivi mediati al sistema economico. Introduciamo per dieci anni un credito di imposta stabile e automatico: via le tasse su tutti gli investimenti per l’occupazione». Pier Luigi Bersani, in corsa per la segreteria del Pd, espone la sua ricetta anticrisi per rilanciare il Paese superando la spaccatura Nord-Sud.

«Un grande partito nazionale e federale – dice Bersani in un’intervista al Corriere della sera – non si limita a difendere l’unità; vuole costruirla. Se noi attacchiamo tutte le intermediazioni amministrative, diamo una risposta alla rabbia del Nord e alla sudditanza del Sud».

Bersani non risparmia poi le critiche al premier: «Gli italiani gli hanno consentito di fare quel che ha voluto, nel pubblico, nel privato e nei rapporti tra pubblico e privato; ma agli italiani che cosa ne è venuto? Più riforme? Meno tasse? Più crescita? Nulla di tutto questo. Se lo si chiede a lui, risponde che ha fermato i comunisti. Una risposta un po’ onirica».

Poi Bersani continua: «Insomma, non si può dire che, nella decina d’anni in cui Berlusconi è stato al governo, l’Italia sia cambiata. E lo stesso vale per la Lega: al netto delle ronde, cosa ha inventato la Lega nelle politiche locali? Solo ideologia».

«Ma ora serve una riscossa civica, – continua il democratico – serve una no tax area per nuovi investimenti, a cominciare dal Sud. Stabilita automaticamente, senza intermediazioni. E poi far partire infrastrutture che aggancino l’Italia al Mediterraneo. Premiare i migliori standard di servizio: i soldi li prende chi migliora la vita di pensionati, malati, studenti».

Il candidato leader del Pd lancia la sfida: «Facciamo una Maastricht dei costi della politica: stabiliamo la media di quanto costa la
politica nei paesi europei. Facciamo una Maastricht della fedeltà fiscale, e decidiamo che ogni punto di fedeltà fiscale viene riversato sulle categorie che lo garantiscono. I prossimi mesi saranno drammatici, urge dunque un pacchetto anticrisi vero, che sostenga i redditi e sblocchi le infrastrutture locali, quelle che si fanno in sei mesi, dalle rotonde alla manutenzione straordinaria delle scuole; non possiamo aspettare il Ponte sullo Stretto».