Bimba di 10 anni in classe col niqab. Dreosto (Lega): “Proporrò il divieto di indossarlo a scuola”

di redazione cronaca
Pubblicato il 4 Marzo 2024 - 09:59
Bimba di 10 anni in classe col niqab. Dreosto (Lega): "Proporrò il divieto di indossarlo a scuola"

Foto archivio Ansa

Una bambina di 10 anni si è presentata a scuola con il niqab a Pordenone, in Friuli Venezia-Giulia. Si tratta del velo semi integrale che lascia scoperti gli occhi. La studentessa, immigrata di seconda generazione, è arrivata nell’istituto con l’indumento islamico, lasciando soltanto una fessura per lo sguardo. La maestra ha chiesto che la piccola tornasse in classe a volto scoperto, come di fatto è poi avvenuto.

Come riporta il Messaggero Veneto, a scuola saranno svolti accertamenti sul caso e sono stati informati i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città che da anni lavorano per l’integrazione dei bambini e per il rispetto dei diritti dell’infanzia. La comunità islamica pordenonese ha accolto con scetticismo e preoccupazione la notizia.

Dreosto (Lega): “Proporrò il divieto di indossarlo a scuola”

Il caso di una bambina di 10 anni che si è presentata con il niqab a scuola a Pordenone è un fatto inaccettabile. Obbligare una bambina di 10 anni ad andare a scuola con l’intero volto coperto, tranne gli occhi, contravviene alle più basilari regole del vivere comune, dei diritti fondamentali dei bambini e dell’identità femminile. Una cosa è la libertà religiosa, un’altra invece è il fondamentalismo religioso imposto su bambine innocenti”. Lo scrive in una nota il senatore e segretario della Lega Fvg Marco Dreosto, denunciando il caso verificatosi in Fvg.

“Dopo questo e altri casi, penso sia arrivato il momento che anche l’Italia prenda iniziative per vietare il niqab a scuola e nei luoghi pubblici, per il rispetto dei diritti delle donne e per la sicurezza pubblica. Ricordo come Francia e Belgio abbiano vietato il niqab nei luoghi pubblici e anche l’Egitto, paese mussulmano, ne abbia vietato l’uso a scuola. Presenterò un’iniziativa in Parlamento in questo senso il prima possibile”, conclude il comunicato.