Bossi: “Sostituiremo il Tfr ed arriverà il raddoppio degli stipendi”

Pubblicato il 14 Agosto 2011 - 18:52 OLTRE 6 MESI FA
Umberto Bossi

Umberto Bossi

AVIO (TRENTO) – Umberto Bossi in un comizio ad Avio anticipa “tre progetti per il rilancio dal basso dell’economia” spiegando che “Tremonti ha anche trovato un’idea sul Tfr, per il raddoppio dello stipendio dei lavoratori”.

“E’ un’idea – dice il leader della Lega – per far rinascere l’economia dal basso perché quando i lavoratori hanno più soldi, una parte certamente la mettono in banca ma una parte la spendono, rimettendo così in moto l’economia”.

“L’idea è di Tremonti ed è giusto che la dica lui”, aggiunge Umberto Bossi che ricorda: “Mussolini inventò il Tfr dopo la crisi del ’29: molte fabbriche chiudevano e lui, per evitare gli scontri in piazza, fece in modo di far avere il Tfr ai lavoratori che perdevano il posto di lavoro. Poi logicamente gli imprenditori lo usavano per le loro fabbriche. Ora – ribadisce Bossi – Tremonti ha trovato la via per sostituirlo e dare ai lavoratori un doppio stipendio mensile”.

Bossi non ha parlato solo della riforma del Tfr. A proposito delle pensioni, il senatour spiega che “Bankitalia ha telefonato in Consiglio dei ministri per dire a Brunetta di tagliare le pensioni. Questi qui ci proveranno ancora e io lo dirò con chiarezza a Berlusconi che le pensioni non si toccano, sennò faccio saltare il governo”. In un momento difficile per l’economia come quello attuale, ha aggiunto Bossi “è meglio tagliare i Comuni che le pensioni. Tanto il mondo non è finito ieri, il governo può sempre intervenire” per aiutare i Comuni.

Per quanto riguarda invece le Province, il leader della Lega spiega che le soppresse sono solo quelle “piccolissime” e per lo più del centro e del nord.  “Se vai a tagliare la Provincia di Bergamo”, ha avvertito, “quei bergamaschi prendono i fucili”. “Non serve a niente tagliare le Province”, ha poi aggiunto, “perché chi lavora in Provincia, se le tagli, non va a casa, va a lavorare in Regione”.
Infine, un richiamo alla secessione: “Se non vogliamo essere travolti e sprofondare anche noi”, ha detto, l’indipendenza della Padania “è la via obbligata: esser padroni a casa nostra”. “Se la Banca centrale europea non avesse deciso di comprare i titoli di Stato italiani, avremmo rischiato il fallimento”, ha sostenuto. “Che il Paese non vada molto bene lo sanno tutti”, ha aggiunto, “avete voluto l’Italia, adesso succhiatevela”.