La compagna di Calderoli blocca la protesta leghista contro Napolitano

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Calderoli (Foto LaPresse)

CUNEO – Fondo nero con la scritta: “Sono un sindaco padano. Esisto”. Magliette di protesta contro le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma nessuno poi le ha più indossate durante la visita del Capo di Stato in Piemonte. “Nessuna intemperanza o protesta verso Napolitano”, ha tuonato la presidente della Provincia, Gianna Gancia, compagna del ministro Roberto Calderoli. Con lei la Lega è arrivata all’apice del consensi in Provincia di Cuneo (27%) e insidiando il ruolo di primo partito al Pdl alleato anche nel governo locale.

Tutto è nato dalle dichiarazioni del Presidente della Repubblica, a Napoli, sull’inesistenza della Padania. Il popolo leghista si è scatenato. Lettere, interventi a Radio Padania e riunioni, soprattutto fra i giovani che fanno capo a Davide Cavallotto. Si sono riuniti con l’obbiettivo di approfittare della visita del Presidente della Repubblica per protestare.

Ma lo stop è arrivato subito. “Non si protesta. Vogliamo il Federalismo e toccherà a Napolitano firmarlo. Una follia cercare lo scontro”. A portare e argomentare il concetto tra gli iscritti più arrabbiati, i delegati della presidente Gianna Gancia che hanno contattato, discusso, partecipato a incontri. E intanto Gianna Gancia otteneva che il Presidente della Repubblica aggiungesse un appuntamento in più al calendario di incontri concordato con le Città di Cuneo e Dogliani e le Associazioni di Partigiani: sabato mattina visiterà in modo ufficiale la sede della Provincia, incontrerà gli amministratori ricevuto dalla presidente Gianna Gancia.

Una protesta è arrivata, ma da un consigliere provinciale del Pd: Stefano Garelli. “Riesce ancora a sorprendermi la Vostra scaltrezza nel porgere onori alla massima carica delloStato quando non perdete occasione a tutti i livelli – di denigrare e schernire la nostra Repubblica, di proclamare palingenetiche indipendenze dall’Italia inneggiando ad una vaga e ridicola unità territoriale che chiamate “Padania”. Ho sempre stimato il Presidente della Repubblica e sempre avrò Giorgio Napolitano come esempio di rigore e pacatezza. Non parteciperò all’incontro di sabato. La mia coscienza mi impedisce di incontrarLo assieme alla vostra doppiezza”.