Casini: non tagliamo teste ma governo cieco sulla questione morale

Pubblicato il 4 Agosto 2010 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

Pier Ferdinando Casini

“Nel governo c’è una questione moral, ci sono esponenti dell’Esecutivo che hanno una “disinvoltura preoccupante”, due “comportamenti” discutibili. Ma l’Udc non è giustizialista e per questo si astiene sul voto per la mozione di sfiducia contro il sottosegretario Giacomo Caliendo”. Il leader dell’Unione di Centro, Pier Ferdinando Casini, parla in Aula alla Camera e spiega il perché della decisione di astenersi nel voto.

“E’ importante che si materializzi un’area di responsabilità istituzionale – dice Casini – e vorrei sul caso specifico fare due riflessioni. La prima: il gruppo dell’Udc rifiuta il giustizialismo come metodo di lotta politica. Allo stesso modo però rifiutiamo di minimizzare la questione morale. La questione morale esiste e non basta non commettere reati: la politica prevede ragioni di opportunità, di decoro e di decenza. Chi rappresenta il governo dovrebbe astenersi dal frequentare gente discutiblie, pluricondannati, contrabbandieri. E’ un problema che dimostra una preoccupante disinvoltura. Noi non approviamo la condotta di Calendo ma allo stato non ravvisiamo un quadro di responsabilità sufficienti a impegnare il Parlamento della richiesta di revoca della sua delega. Lasciamo al governo la responsabilità di decidere in merito. Noi non tagliamo la testa alle persone per prendere qualche voto”.

Poi il leader dell’Udc, dopo aver attaccato duramente l’Italia dei valori e il suo giustizialismo, passa a parlare di ipotesi di voto anticipato: “Eravamo soli alle elezioni – afferma Casini – Oggi la compagnia è più folta e mi permetto di fare una valutazione serena a Berlusconi. Ha due strade. La prima: affidare la risurrezione alla magia dei numeri parlamentari. La seconda: affrontare la questione politica, capendo che così si può solo tirare a campare, magari facendo qualche altro spot pubblicitario. Le elezioni anticipate sono una possibilità. ‘Ci sono novita’, come quella della nascita di un nuovo gruppo, che possono cambiare il corso della legislatura”.

L’esponente centrista respinge al mittente ogni critica di ”trasformismo” o di nascita ”di un grande centro”. ”Da cose nuove – aggiunge – nascono cose nuove. Vorrei rassicurare tutti che qui non c’e’ la nascita di una nuova Dc, ne’ trasformismo, ne’ manovre di Palazzo”. ”Poi – sottolinea – vorrei dire che e’ singolare accettare lezioni di trasformismo da chi fino ad ora ha fatto di tutto per ottenere la compravendita dei deputati”. ”Cio’ che sta avvenendo – dichiara ancora Casini – e’ figlio della crisi del bipolarismo che si sta sgretolando per come e’ stato concepito in Italia”.

”C’e’ chi non accetta – afferma – di dividersi tra i carnefici e gli osannatori di Berlusconi. Ora il premier ha davanti a se’ due strade: affidare la soluzione all’aritmetica dei numeri oppure affrontare la questione politica: cosi’ si puo’ solo tirare a campare”. ”Le elezioni anticipate sono un’eventualita’ – sostiene – ma se la minaccia dovesse rivelarsi la via maestra dovremo assumerci ognuno le proprie responsabilita”’. ”Meglio zoppicare sulla strada giusta – conclude Casini parafrasando San Tommaso – che correre su quella sbagliata”.