Milano, ballottaggio. Cosa deve succedere perché la Moratti ribalti il risultato?

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – A Milano la Moratti ha preso una batosta epocale, ma la partita non è ancora conclusa sebbene ampiamente compromessa. Numeri alla mano, che deve succedere fra due settimane affinché la Signora possa sperare di strappare una vittoria in extremis? Ricapitoliamo: il sorprendente Pisapia ha ottenuto il 48,04% dei suffragi, la Moratti è staccata con il 41,58%, Manfredi Palmeri, candidato del Terzo Polo, è attestato al 5,54% mentre il giovanissimo grillino Mattia Calise s’è guadagnato un ottimo 3,22%.

Le chance della Moratti, stando così i rapporti di forza, sono ridotte al lumicino. Primo deve sperare che tutti quelli che l’hanno votata si ripresentino al ballottaggio per rinnovarle la fiducia. Difficile, da sempre i valori dell’astensionismo al ballottaggio sono più alti del primo turno. Più difficile ancora confidare nel fatto che tutti i grillini restino a casa oppure non concedano nemmeno un voto per Pisapia. Terzo, dovrebbe convincere tutti gli elettori del Terzo polo a votare per lei: ma anche in questo caso servirebbe a poco, l’aritmetica la condanna, visto che la somma arriva al 47%, una lunghezza in meno del risultato di Pisapia già acquisito.

Morale, Pisapia sembra avere la vittoria in tasca, a meno di colpi di scena dell’ultima ora a scivoloni autolesionisti difficili da pronosticare. La Moratti sembra spacciata, lo dicono i numeri, lo dice la politica.