Condono: dopo il “no” leghista il Pdl insiste. Arriva l’ennesimo scontro

Pubblicato il 10 Ottobre 2011 - 21:59 OLTRE 6 MESI FA

Bossi e Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Nessun condono in vista: Umberto Bossi e Giulio Tremonti si schierano contro qualsiasi forma di sanatoria fiscale, confermando, al termine del lungo vertice a Via Bellerio fra il senatur e il ministro dell’Economia, quanto aveva già fatto sapere il Tesoro, attraverso il sottosegretario Luigi Casero, secondo il quale il condono ”non si farà” perchè ”non è praticabile”.

Ma Fabrizio Cicchitto insiste: serve ”una discussione seria, senza tabù”. E il rapporto tra il ministro del tesoro e il Pdl torna a caricarsi di tensione. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate non si esprime ma fa sapere che ”nessuno ha chiesto uno studio” per calcolare un’ipotetico gettito. Intanto spunta l’ipotesi di un prelievo sulle baby-pensioni da inserire nella legge di stabilità: l’1% per coloro che hanno smesso di lavorare prima dei 50 anni. Si lavora infatti ai due provvedimenti economici praticamente in dirittura d’arrivo: il dl Sviluppo, atteso entro ottobre, e il ddl Stabilità, che invece potrebbe essere al cdm giovedì 13.

Resta il nodo dei tagli ai ministeri per il quale, secondo quanto si apprende, ancora non sarebbe stata trovata una soluzione. E qualcuno accarezza l’idea di evitarli proprio grazie alla sanatoria: per il ministro Saverio Romano, infatti, il condono può essere ”uno strumento utile a sanare situazioni in essere senza procedere con tagli orizzontali”. Il no al condono non è legato a ”problematiche etico-politiche, ma meramente tecniche e legate al fatto che l’Unione Europea non permette un condono Iva”, ha rilevato il sottosegretario all’Economia Casero facendo presente che ”un provvedimento di condono non salvaguarderebbe gli importi di parte corrente e di lotta all’evasione fiscale inseriti nei provvedimenti di luglio ed agosto”.

Sulla stessa linea d’onda Maurizio Leo del Pdl che propone invece un concordato di massa dove ”i contribuenti chiamati in causa pagano tutto, evitando sanzioni e interessi”. Contrari al condono anche i Commercialisti: ”La fatica che facciamo a parlare contro l’evasione non merita questa fine ingloriosa”, commentano. Di evasione ha parlato anche il numero uno delle Entrate, Attilio Befera, sottolineando che ”è nel dna dell’Italia perchè la cultura di pagare le tasse è recentissima”. Tra gli strumenti si punta al redditometro.

Le polemiche sul condono ”non ci intimidiscono” dice il capogruppo del Pdl Cicchitto aggiungendo che alcuni ”hanno colto l’occasione a buon mercato per rifarsi una verginità, altri ancora – ha aggiunto rioferendosi prioprio a Tremonti – hanno riscoperto Savonarola, anche perche’ forse pensano che facendo solo tagli lineari e lotta all’evasione senza alcun tipo di politica per la crescita si possa prescindere da ogni ricerca del consenso sociale, visto poi che la responsabilità politica di quest’ultimo viene riversata solo sul Presidente del Consiglio”.

Il capogruppo cita non solo la questione condono ma anche quella dei ”tagli lineari”. E proprio la scure da 7 miliardi di euro sui ministeri agiterebbe il governo. La legge di stabilità infatti dovrebbe recepire le indicazioni dei ministri: le riduzioni sono state fissate ma spetta a loro rimodulare le minori risorse a disposizione per il 2012. Ma al momento non sarebbe arrivato niente e il provvedimento invece è atteso al consiglio dei ministri in settimana.

A parte i tagli, si lavora al provvedimento che ha sostituito la Finanziaria e che dovrebbe contenere un prelievo sulle cosiddette baby-pensioni, la proroga al 2012 della tassazione agevolata al 10% per i premi di produttività e le risorse per la cassa integrazione in deroga. Le associazioni della proprietà immobiliare hanno lanciato un appello perchè anche il bonus ristrutturazioni al 36% e quello per il risparmio energetico al 55% sia prorogato.