“Fini decise di candidarmi”: Di Girolamo (senatore Pdl a processo) accusa il presidente della Camera

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La candidatura dell’ex senatore Pdl Nicola Di Girolamo nel collegio estero alle elezioni del 2008 ”fu deliberata da Alleanza Nazionale” e ”a decidere fu Gianfranco Fini”.

Lo ha dichiarato lo stesso ex parlamentare al processo su un presunto maxiriciclaggio da due miliardi di euro che coinvolge, tra gli altri, l’imprenditore Gennaro Mokbel ed ex dirigenti di Fastweb e di Telecom Sparkle.

Di Girolamo, a sua volta imputato nella vicenda (ha concordato di patteggiare cinque anni di reclusione e di restituire quasi cinque milioni) è stato sentito come testimone indagato in procedimento connesso. Il riferimento alla sua candidatura è stato fatto in risposte a domande dell’avvocato Giosuè Naso, difensore del collega Paolo Colosimo e di Luca Breccolotti.

Alla domanda se all’epoca avesse incontrato fisicamente Fini o gli altri vertici del partito, Di Girolamo ha risposto che “non vi era facoltà da parte di nessuno, in quel momento storico, di potere incontrare i vertici del partito. Il Pdl – ha spiegato l’ex senatore – aveva delegato espressamente l’onorevole Marco Zacchera per quel che riguardava le candidature di An. I miei incontri si erano limitati, in sede e nell’ambito del partito, all’onorevole Zacchera”.

Naso, quindi, chiede se fosse stato Zacchera a decidere la candidatura. De Girolamo risponde: ”No, sempre Fini ha deciso. Mi fu riferito da Zacchera che era stato dato il placet per la mia candidatura da parte di Fini. Che abbia deciso Fini è un fatto. Si può poi discutere sul fatto che questo sia stato deciso sulla base della relazione dell’onorevole Zacchera o di altre considerazioni”.

De Girolamo è accusato dalla Procura di Roma di riciclaggio e di violazione della normativa elettorale con l’aggravante mafiosa.