Di Maio: “Vieni avanti Salvini, il centro destra non esiste”. Mussolini, nel ’22…

di Ama La Sunta
Pubblicato il 10 Aprile 2018 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Di Maio: "Vieni avanti Salvini, il centro destra non esiste". Mussolini, nel '22...

Di Maio: “Vieni avanti Salvini, il centro destra non esiste”. Mussolini, nel ’22…

Di  Maio: non voglio far saltare il tavolo, né con la Lega né col Pd, ma…Un incontro con Salvini prima di salire di nuovo al Quirinale? “La questione è molto semplice: ci vediamo per fare cosa?”.

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Luigi Di Maio fa la bella statuina. Con un terzo dei suffragi è convinto di avere la maggioranza. Ha capito la forza della immobilità. Ricorda Mussolini, anche se non porta le ghette. Lo sguardo fisso, il sorriso vuoto. Non dimenticate mai che Mussolini non sarebbe andato al potere se i cattolici e i liberali non lo avessero appoggiato. Pensavano che avrebbe sgombrato per loro il pericolo rosso, per poi rientrare silenziosamente nei ranghi.

Così non fu e così non sarà. In questo Renzi ha ragione. Se il Pd appoggia i 5 stelle è la fine del Pd e anche dell’Italia.

La bella gioia Di Maio dice al ‘Fatto Quotidiano’:

“Dobbiamo chiarire un paio di premesse, e valgono sia per il Pd sia per la Lega. Prima di tutto, qualunque tipo di contratto di governo partirà dai nostri temi. Poi inizierá  la contrattazione con gli altri”.

Ma si incontrerà con Salvini, sì o no?

Vediamo. Ma se dobbiamo farlo per dirci Berlusconi sì, Berlusconi no, non serve. Io non voglio far saltare il tavolo, né con Lega né con il Pd. E voglio agevolare il lavoro del presidente della Repubblica nel trovare una maggioranza. Ma dobbiamo arrivare agli incontri con le condizioni giuste”.

“Io ricordo che domenica- dice ancora- il centrodestra riunito ha detto che cercheranno i voti in Parlamento, e Salvini si è affrettato a smentire. Questo dovrebbe indurlo a capire che forse la sua coalizione non gli vuole così bene, se voleva mandarlo a farsi impallinare. Per questo mi rivolgo alla Lega e non a tutto il centrodestra: perché è una coalizione che non esiste, in cui tutti dicono cose diverse”.