Di Pietro si sfoga con Travaglio: “Questione morale? Da De Magistris e Micromega una coltellata”

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Di Pietro

L’appuntamento in Umbria è fissato per  il 14 e il 15 gennaio. Antonio Di Pietro lo spiega così: “Ci ritiriamo in convento in Umbria per l’esecutivo nazionale”. Di fraternità, però, ce ne sarà pochina perché i vertici dell’Idv sono ai ferri corti: da un lato c’è il leader sulla graticola dopo le defezioni di Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, dall’altro c’è l’altro ex magistrato, Luigi De Magistris che ha sollevato il tema della questione morale.

In una lunga intervista al ‘Fatto Quotidiano’ firmata da Marco Travaglio Di Pietro si difende dagli attacchi, esterni ma anche all’interno del suo partito, e, pur evitando toni troppo accesi, affonda più di un colpo nei confronti di de Magistris, Sonia Alfano e Flores D’Arcais.

”Non si può mai stare tranquilli – sbotta Di Pietro – Da una parte mi accusano, a me!, di questione morale, e intanto io commissario il nuovo coordinatore piemontese”. Il leader dell’Idv si dilunga sulla questione piemontese e manda un prima stoccata ai suoi ‘avversari’: ”La società civile è una bella cosa, lo dico a Flores d’Arcais: ma a volte combina certi casini. Flores non ha idea di cosa vuol dire creare dal nulla e poi organizzare un partito, basato tutto sul volontariato”.

Le accuse di gestione perlomeno disattenta del partito lo irritano: ”Sapesse quanti trombati perdono il posto – rimarca – e si mettono a strillare alla questione morale”. Nessun attacco diretto però a de Magistris, l’ex pm che da delfino all’interno dell’Idv è ormai divenuto il suo antagonista che ”vuole il suo posto”: ”Ma quando mai – rimbrotta – Luigi è parlamentare europeo, presiede un’importante commissione sull’erogazione dei fondi europei, è capo del dipartimento Giustizia dell’Idv. Non ha bisogno di posti, li ha già e mi aspetto che si responsabilizzi di piu’, che mi aiuti a risolvere i problemi”.

”Lui, la Alfano e Cavalli hanno sbagliato i tempi e le parole – aggiunge – Dire ‘questione morale’ significa che il partito è marcio, il che è  falso e offensivo. Mortifica e avvilisce non solo me, ma i nostri 1500 iscritti e i nostri dirigenti che da anni si fanno un mazzo così, spesso senza gratificazioni. Dirlo a freddo, poi, all’indomani della compravendita di Razzi e Scilipoti, è una coltellata”.

”Se scelgo io i candidati – sottolinea – come mi impone di fare questa legge elettorale di merda, non va bene perché sono un dittatore. Se gli organi dirigenti li scelgono i congressi, non va bene lo stesso perché passa qualche riciclato. Si invoca continuamente la ”base”, ma che cos’è la base? Io non conosco altra base se non gli iscritti. Ma qual è l’alternativa? Facile mettersi a tavolino, accendere il computer e, anziché aiutare con critiche costruttive, criticare o lanciare pseudosondaggi natalizi. Facile cercare il capello nell’uovo e mai la trave che si ficca nell’occhio.”

”Il 14-15 gennaio ci ritiriamo in convento in Umbria per l’esecutivo nazionale – conclude – Lì proporrò una norma anti-riciclati: chi viene da altri partiti deve fare un anno di noviziato prima di prendere i voti, cioe’ prima di candidarsi alle elezioni o ricoprire incarichi nel partito, cosi’ intanto lo studiamo bene. Un anno di dieta vegetariana: niente carne, cosi’ non ingrassa. De Magistris e gli altri hanno altre proposte? Benvenuti, quella e’ la sede. Se Flores vuole venire a spiegarci il suo sistema, siamo felici. Per me ha sbagliato, ma in buona fede: ora, fatta la frittata, chiudiamo la polemica e passiamo alla pars construens”. Quanto alla ”cabina di regia per scegliere meglio i candidati invocata da de Magistris”, ”c’e’ gia’ ed e’ l’esecutivo nazionale”. ”Ne fanno parte non solo Luigi, ma anche la Alfano e Cavalli – afferma – A proposito: mi dicono che non so scegliere i candidati, ma loro tre chi li ha scelti? Io. E non le dico le resistenze che ho incontrato nella pancia del partito, sempre diffidente sugli innesti di esterni e indipendenti”.