Fassina: “L’articolo 18 resti fuori dalle liberalizzazioni”

Pubblicato il 12 Gennaio 2012 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’articolo 18 e le norme sul lavoro vanno tenute fuori dal pacchetto sulle liberalizzazioni. Lo dice il responsabile economico del Pdl, Stefano Fassina, contattato al telefono, commentando le bozze del provvedimento anticipate dai media. Per Fassina il tema va affrontato nel confronto con le parti sociali.

”Il pacchetto liberalizzazioni sul quale e’ al lavoro il Governo, secondo quanto descritto dai media – ha detto Fassina – contiene tanti interventi giusti ed utili, ma alcune misure sbagliate e gravi”. ”E’ sbagliato tentare di incentivare le aggregazioni tra imprese – ha osservato il responsabile economico del Pd – attraverso l’innalzamento della soglia di applicazione dell’art 18. E’ sbagliata e grave l’ipotesi di cancellare l’obbligo di applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro nei settori liberalizzati come, ad esempio, il trasporto ferroviario”.

”La competizione tra operatori – ha insistito Fassina – deve avvenire sull’efficienza nell’organizzazione del servizio, non sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso il peggioramento delle condizioni del lavoro. E’ NTV che deve applicare il contratto nazionale di settore, non FS che deve disapllicarlo. Il modello Fiat non va replicato”. In ogni caso, ha concluso Fassina, ”le misure relative alle condizioni del lavoro andrebbero affrontate nel confronto appena avviato tra governo e parti sociali”.

”No ad aumenti di contributi da imprese per sostegno generale ai redditi. C’e’ una razionalizzazione da fare. Ci sono degli aspetti che non funzionano, ad esempio un uso distorto della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e qualche risparmio da li’ puo’ venire. Sull’estensione anche ai dipendenti delle imprese che ora non ne beneficiano degli ammortizzatori sociali, questo dovra’ avvenire senza essere un contributo aggiuntivo a carico della impresa senza cioe’ che aumenti il costo del lavoro per l’impresa. Una sorta di compensazione con altre imposte perche’ non siamo nelle condizioni di poter scaricare sulle imprese un onere aggiuntivo. Per questo noi insistiamo che questo pezzo sia iscritto in una riforma della imposizione sull’impresa che vada a riduzione del carico complessivo”, ha detto Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico intervistato da Oscar Giannino su Radio 24 in merito agli ammortizzatori sociali.

”Bisogna sottolineare che oggi siamo in una fase di disoccupazione patologica ed eccezionale. Nessun sistema di ammortizzatori puo’ assorbire una disoccupazione cosi’ elevata e che rischia di diventare strutturale e di lungo periodo. La fase eccezionale implica sicuramente un intervento della fiscalita’ generale perche’ non credo che al mondo esistano sistemi in grado di gestirla come un processo ordinario”, conclude.