Federalismo, Forza Sud alza la posta: “Via il decreto sulle rinnovabili o non votiamo la fiducia”

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I deputati di Forza del Sud, la formazione politica che fa capo a Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe, potrebbe non votare stasera la fiducia sul Federalismo municipale se il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani non ritirerà il ddl sulle energie rinnovabili che dovrebbe essere presentato al prossimo consiglio dei ministri. È quanto si apprende in ambienti di Forza del Sud di Montecitorio.

Al centro della polemica, come ha spiegato l’on Marco Pugliese, il tetto massimo di 8.000 MW per gli incentivi al fotovoltaico. “Superata tale soglia nessun altro nuovo impianto godrebbe delle agevolazioni statali. Questo rappresenta il de profundis per l’intero settore del fotovoltaico in Italia”. Infatti secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), gli impianti già installati in Italia hanno raggiunto i 7000 MW, vuol dire che verosimilmente il prossimo giugno, termine entro il quale verranno installati impianti per la produzione di 1000 MW, il comparto del fotovoltaico in Italia dovrà chiudere i battenti. “Definire allucinante una cosa del genere – ha aggiunto Pugliese – non è una forzatura, nè un eufemismo, siamo di fronte ad un’assurdità legislativa, anche perchè se l’intero settore dovesse fermarsi questo comporterà non solo la morte di molte aziende, ma un ricorso massiccio alla cassa integrazione, con notevole aggravio dei costi sostenuti dallo Stato”.

Anche Antonio D’Alì, senatore del Pdl, presidente della commissione Ambiente di Palazzo Madama, aveva preso posizione sulla questione auspicando che vi sia “il rispetto delle prescrizioni dettate dalle commissioni” perché “sono state inserite importanti condizioni e ci aspettiamo che vengano recepite nella struttura del decreto. Tra queste, ad esempio, quelle sui combustibili biologici e sugli incentivi al fotovoltaico. Sono previsioni per far raggiungere alle rinnovabili la quota del 25 per cento prevista dalla legge sull’energia. Diversamente non sarebbe raggiungibile”.

Il provvedimento, la cui scadenza è fissata al 5 marzo, ha suscitato diverse polemiche tra le associazioni di settore e quelle ambientaliste, in particolare proprio per il tetto al fotovoltaico fissato, secondo le bozze, a quota 8.000 MW. Tetto che, a quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo è destinato a scomparire nella versione definitiva del provvedimento.

Anche l’Mpa potrebbe astenersi. I deputati dell’Mpa di Raffaele Lombardo sarebbero orientati a sostenere il governo Berlusconi a Montecitorio. Da quanto si apprende, stasera la ”pattuglia” alla Camera del governatore siciliano potrebbe astenersi sul voto di fiducia al federalismo municipale. Nelle ultime votazioni sulla fiducia al governo i deputati dell’Mpa avevano votato contro insieme all’opposizione.