Finanziaria, si tratta: meno emendamenti se niente fiducia. Bersani: “Sarebbe un cazzotto”

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 - 17:56 OLTRE 6 MESI FA

Una trattativa alla Camera sulla legge finanziaria. Non sotto banco, in piena luce dell’aula. Senza troppe speranze ma con un po’ di buona volontà. Oggetto della trattativa: l’opposizione riduce il numero degli emendamenti, governo e maggioranza rinunciano al voto di fiducia. Udc, Idv e Pd  si dicono pronti “a ridurre drasticamente” i propri emendamenti, in cambio chiedono che il governo preventivamente escluda il voto di fiducia. Quel che chiamano un impegno preciso dall’esecutivo su “un esame in aula senza la mannaia della fiducia”.

Il ministro Tremonti, in aula risponde all’offerta con un ni: “Ho già dato atto del fatto che in commissione Bilancio non c’è stato ostruzionismo, ma anzi una discussione intensa e articolata. È un aspetto positivo. Ora però non dobbiamo discutere sul metodo, ma avviare l’esame della manovra”. All segretario del Pd, Pierluigi Bersani, però, non basta: “Non si era mai vista una fiducia messa in commissione. Formalmente è tutto regolare, ma nella sostanza è un cazzotto in faccia alla discussione”. Poi la critica a Tremonti che “ha fatto un autoassalto alla diligenza, da parte del governo sono venute le cose più svariate senza che ce ne fosse una veramente incisiva”.

Per le 18 la conferenza dei capigruppi ha fissato il termine per la presentazione degli emendamenti.