Cisl e Uil in piazza a ottobre per chiedere meno tasse. La Cgil non ci sarà

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

Raffaele Bonanni

Cisl e Uil, come al solito senza la Cgil,  lanciano l’aut aut al governo: è tempo, dicono le due organizzazioni sindacali, per una riforma fiscale ”integrale”, che alleggerisca il peso delle tasse sul lavoro, sulle pensioni, sulle famiglie e anche sulle imprese che producono occupazione.

Per fare pressione sul governo i due sindacati promuoveranno, il prossimo 9 ottobre, una manifestazione che, spiegano, si terrà di sabato, proprio per non pesare sulle tasche dei lavoratori e sulla produttività delle imprese, due fattori che giàsono duramente colpiti dalla crisi.

”Adesso che il governo si appresta a rivedere il suo ‘palinsesto’, vogliamo lanciare un aut-aut: vogliamo una riforma integrale del fisco perché siamo stufi di questa pagliacciata in cui tutti si indignano e nessuno fa nulla” dice il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, avverte: ”E’ arrivato il tempo di una seria riforma fiscale, non ci sono più alibi”. Un governo ”che voglia sopravvivere altri tre anni senza fare una riforma del fisco, non vediamo quale utilità possa avere” aggiunge il segretario della Uil secondo il quale ”dei cinque punti programmatici del governo non ci interessa la riforma della giustizia, la politica si deve cimentare sui temi del lavoro e sulla scarsa produttività del Paese”.

Pronta la risposta da parte della maggioranza di governo: ”Le riflessioni fatte dai leader Cisl e Uil chiedono una attenta valutazione da parte delle forze politiche e del governo” afferma il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto mentre anche il presidente del gruppo al Senato, Maurizio Gasparri, saluta con favore ”il confronto con quelle forze sindacali responsabili, come chiesto oggi da Cisl e Uil, isolando di fatto le posizioni ideologiche di altre sigle ormai rappresentative solo di se stesse”.

Attenzione arriva però anche dal Pd: il responsabile del settore economia e lavoro, Stefano Fassina parla di ”obiettivi generali e soluzioni specifiche ampiamente condivisibili” e che faranno anche parte del programma di governo Pd per l’alternativa a Berlusconi.

Resta, invece, la divisione con la Cgil. ”Quando la Cgil torna, bene ma dobbiamo essere franchi: ormai non ci troviamo più su niente. E poi non possiamo andare in piazza con chi ci va solo per misurare il casino che fa” afferma Bonanni ed anche Angeletti osserva che ”in tutto il mondo il sindacato esiste per fare accordi e questa – sottolinea – è una caratteristica che non riusciamo più a vedere nella Cgil”. Quindi, conclude il segretario della Uil, ”quando la Cgil tornerà a fare il sindacato normale, saremo ben contenti di riprendere un percorso insieme”.

Ribatte il sindacato di Epifani: ”Non si capisce perché, su questioni che riguardano i lavoratori e i pensionati e sulle quali sarebbe possibile trovare una sintesi comune, Cisl e Uil abbiano escluso un rapporto con la Cgil, che aveva dichiarato la sua disponibilità” dice il segretario confederale, Danilo Barbi, annunciando quindi che le questioni fiscali saranno al centro della piattaforma che la Cgil varerà al suo direttivo nazionale, il 16 e 17 settembre.