Fumus victoriae: Ballarò regala alla sinistra sondaggi in cui Berlusconi perde sempre

di Lucio Fero
Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 14:48| Aggiornato il 11 Febbraio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Giovanni Floris

ROMA – Fumus victoriae, la sinistra ogni tanto, ma con regolarità, ne aspira e inspira, a grandi boccate. E così si regala l’effetto inebriante di sondaggi in cui comunque la metti Berlusconi perde sempre. L’ultimo del genere lo ha inalato a Ballarò. Dice il sondaggio, o meglio la sua interpretazione diciamo così “narrativa” che Bersani batte Berlusconi 43 a 33 per cento in un confronto diretto, che Casini fa ancora meglio e batte Berlusconi 45 a 32 per cento e che perfino Vendola in uno scontro a tre vince su Berlusconi 32 a 31 con Casini che arriva terzo al 21 per cento. Tutto chiaro allora, l’esito delle elezioni è segnato, i distacchi notevoli, la sinistra può andare a dormire tranquilla dopo i titoli di coda della trasmissione. Tanto più che se si passa a “simulare” il peso elettorale delle coalizioni il centro destra fa 38,7 e il centro sinistra fa 41 per cento. Non c’è scampo per Berlusconi, buonanotte ai telespettatori di Rai3 e buonanotte a Berlusconi.

Certo, c’è qualche “dettaglio”. Il quaranta per cento degli interrogati dal sondaggio risponde che non sa e non ha deciso. “Dettaglio” il fatto che le elezioni si vincono e si perdono proprio in quel quaranta per cento. Secondo “dettaglio”: il 25 per cento degli intervistati alla domanda sulla “scelta secca del presidente” non risponde. E perchè non lo fa? Perché è una domanda sciocca, solo e soltanto un gioco di società. Non si vota così nella realtà, non esiste nella realtà la scheda elettorale con sopra scritto: Bersani o Berlusconi? Un gioco di società che ignora la legge elettorale, il premio di maggioranza alla coalizione che ha un voto in più, il peso dei partiti nelle scelte di voto. Insomma un gioco sulle elezioni senza le regole delle elezioni.

E, come ogni gioco, lo si può organizzare come più piace. E ad ogni “organizzazione” corrisponde, consegue un risultato. Vogliamo far arrivare Vendola quarto invece che primo? Si chiede ai “sondati” di esprimersi su quattro opzioni: si mette nella quaterna Saviano che toglie voti a Vendola e così Berlusconi arriva primo. Vogliamo abbassare la quota Berlusconi? Si offre al giocatore una terna: Berlusconi, Bossi e Bersani. Vedrai che Berlusconi arriva scarso secondo. Vogliamo “smagrire” il centro destra? Ci si dimentica di contare la Destra di Storace nel conto. Vogliamo garantire al centro sinistra un quaranta per cento abbondante? Si arruola nel centro sinistra Beppe Grillo e Cinque stelle.

Non è colpa dei sondaggisti, loro fanno il loro lavoro con professionalità. Anche se sarebbe professionale anche spiegare che con il quaranta per cento di “non so” ogni sondaggio sonda solo chi ha già scelto e per sapere questo un sondaggio non serve. Sarebbe professionale non limitarsi a dire che sono “simulazioni”. Questo è ovvio. Meglio sarebbe dire che sono “simulazioni” di situazioni impossibili nelle elezioni reali. E sarebbe professionale dire che con il quaranta per cento che non hanno scelto e il 25 per cento che rifiuta il giochino del “chi butti giù dalla torre” il valore predittivo delle “simulazioni” è una “simulazione” di risultato. Ma non è colpa dei sondaggisti, è colpa del fumus victoriae di cui ogni tanto, ma con regolarità, la sinistra s’incensa, loda e… imbroda.