Galan all’attacco di Tremonti: “Con lui perdiamo le elezioni”, ma Berlusconi frena

Pubblicato il 21 Aprile 2011 - 08:29 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti (Foto Lapresse)

ROMA –  E’ un fuoco amico quello contro Giulio Tremonti, l’ultimo episodio di una battaglia tutta interna al Pdl. Giancarlo Galan, neo ministro dei Beni Culturali, ha rilasciato un’intervista al quotidiano berlusconiano Il Giornale per dire che, in sostanza, lasciando una gran fetta di potere a Tremonti si perdono le elezioni. Perché l’austerity imposta per far quadrare i conti pubblici ha sì salvato l’Italia dalla bancarotta, ma alle elezioni non paga di certo.

Le parole di Galan sono piuttosto dure: tornare allo ”spirito del ’94”, ”rinnovare il partito e la sua classe dirigente” e ”arginare lo spettro di Giulio Tremonti che aleggia su qualunque decisione del governo”, lasciando che ”il centro delle decisioni” torni a Palazzo Chigi. Galan chiede a Berlusconi una ”scossa” per ”rivoluzionare dalle fondamenta un Pdl nel quale è ormai molto difficile riconoscersi”. Forza Italia, spiega Galan, ”è stata un’esperienza unica, originale, fuori dagli schemi e lucidamente folle. E oggi di quei sogni, di quelle speranze e, perché no, di quelle illusioni è rimasto ben poco”.

”Nel ’94 – prosegue Galan – discutevamo se presentarci solo alle politiche e non alle amministrative facendo di Forza Italia una sorta di comitato elettorale ed oggi siamo arrivati all’estremo opposto: ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto”. ”Siamo scesi in politica in nome delle idee liberali e oggi siamo finiti con un governo perennemente commissariato da un socialista come Giulio Tremonti”.

Il ministro dell’Economia secondo Galan ha il merito di aver ‘salvato’ l’Italia dalla ”fine della Grecia” ma, prosegue l’esponente di governo, ”fra due anni non possiamo certo fare la campagna elettorale su un argomento simile. Traduzione: con Tremonti si perdono le elezioni”, ”le perdiamo tutti noi”. Per quanto riguarda il suo nuovo incarico come ministro dei Beni Culturali, Galan ha in mente tre provvedimenti per cominciare: ”inasprimento delle pene” per chi depreda i beni archeologici, ”sgravi fiscali sul modello francese per chi offre un contributo economico alla loro tutela” e ”l’estensione della responsabilità civile a chi effettua expertise”.

Un attacco duro, quello di Galan, che arriva dopo che lo stesso Giornale aveva ironizzato sull’improvviso pentimento di Tremonti, che dopo mesi di politica austera ha aperto a un fisco meno oppressivo per le imprese. Non è un mistero che la politica economica di Tremonti abbia scontentato parecchi ministri e Berlusconi stesso. Dalla Gelmini alla Prestigiacomo fino a Bondi (predecessore di Galan ai Beni Culturali) in molti hanno lamentato tagli spietati. Senza contare che Berlusconi, quando si avvicinano le elezioni (e le amministrative sono tra una manciata di giorni) preferisce smettere di parlare di conti da salvare per privilegiare i temi caldi di qualsiasi campagna elettorale: investimenti e taglio delle tasse (ossia spese per lo Stato).

Difficile pensare che il premier fosse all’oscuro della sortita di Galan e che la contemporanea freddezza dimostrata dal Giornale in questi giorni verso Tremonti fosse casuale. Per buona pace della maggioranza, sempre più sfilacciata in correnti, ha però dovuto correggere il tiro, sostenendo pubblicamente il ministro dell’Economia: “Sostengo Tremonti, grazie a lui l’Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale. E’ una linea che deve essere mantenuta in un contesto di permanenti turbolenze finanziarie nel mondo”.