Il blog della politica italiana/ Il sabato del Pd e i mal di pancia, dalla Sicilia al federalismo

Pubblicato il 27 Giugno 2010 - 08:41 OLTRE 6 MESI FA

PD: SICILIA; EX MINISTRO CARDINALE, SI’ A PARTITO AUTONOMO

”In Sicilia nel Pd c’è un grande fermento che considero positivo. Finalmente si discute di un partito autonomo e federato, ciò può consentire al Pd di guardare più verso il centro”, ha detto l’ex ministro e dirigente del Pd Salvatore Cardinale, fondatore con l’ex segretario regionale del partito Francantonio Genovese, dell’associazione ‘Innovazione’.

Cardinale e Genovese hanno partecipato alla riunione organizzata a Palermo dal senatore Beppe Lumia e dal capogruppo all’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, per spiegare a parlamentari, dirigenti e militanti, la loro strategia per attuare l’autonomia del Pd in Sicilia nell’ambito di un rapporto federato con il partito nazionale.

Il dialogo tra le due anime del Pd, pezzi di ex Ds e di ex Margherita, uniti nell’idea dell’autonomia e nel sostegno alle riforme in Sicilia attraverso il dialogo con il governo di Raffaele Lombardo, proseguirà l’8 luglio nell’incontro che l’associazione ”Innovazione” ha organizzato, sempre a Palermo.

Cardinale, sostenitore del dialogo con il governo di Raffaele Lombardo, ”boccia” quella che definisce ”la politica del contro” di alcuni dirigenti del suo partito, come i parlamentari catanesi Enzo Bianco e Giovanni Burtone, contrari a qualunque tipo di sostegno a Lombardo.

”Noi siamo contro ogni forma di compromesso – sostiene l’ex ministro – Però stare contro un partito come l’Udc solo perché ha avuto un dirigente come Totò Cuffaro o stare contro il Movimento per l’autonomia perché c’è Lombardo mi sembra sintomo di un’idea politica asfittica”.

Ha detto Salvatore Cardinale :”Se a Roma non arriva una proposta precisa e ben articolata su come intendiamo in Sicilia il Pd autonomo e federato, è ovvio che Bersani non può che rispondere con un secco no a chi gli prospetta scenari di scissione. Ma se a Bersani diciamo che noi in Sicilia vogliamo attuare un federalismo in linea con lo statuto del partito, Bersani non potrà che essere d’accordo. Ecco, noi assieme agli amici Lumia e Cracolici formuleremo la nostra proposta”., a margine dell’incontro a Palermo organizzato dal senatore del Pd Beppe Lumia e dal capogruppo all’Ars Antonello Cracolici per spiegare le loro idee su come attuare l’autonomia del Pd siciliano nell’ambito del rapporto federato con il partito nazionale.

PD: SICILIA;PAPANIA E GENOVESE,FAVOREVOLI A PARTITO FEDERATO

In una nota congiunta, il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese e il senatore Nino Papania dicono: ”Non avvertiamo la necessità e l’urgenza di affermare la completa autonomia del Pd siciliano. Siamo invece favorevoli all’idea di un partito regionale federato con quello nazionale che si muova secondo le esigenze del territorio, ma in sintonia con la linea politica del partito espressa a livello centrale. E siamo convinti che questa sia la posizione maggioritaria nel Pd a livello regionale”.

”Sull’atteggiamento da tenere nei confronti del governo Lombardo continuiamo ad essere convinti dell’opportunità di portare avanti la stagione delle riforme e delle iniziative legislative in favore di un radicale cambiamento delle politiche regionali in tutti i settori. Intendiamo ribadire con che ogni decisione sulle scelte del Pd deve maturare nell’ambito degli organismi di partito a cui spetta il compito di definire la linea politica a tutti i livelli”.

PD: SICILIA; CRACOLICI, NESSUNA SCISSIONE MAI VIA DA PARTITO

Il capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, ha detto: ”Vorrei tranquillizzare tutti coloro che in questi giorni, con un certo allarmismo, hanno paventato il rischio di scissioni. Noi non andremo mai via dal Pd, anche perché sarebbe la prima volta che una maggioranza proceda a una scissione”.

PD:SICILIA;LUMIA,ANDARE A VOTO?COSI’ RIDIAMO SANITA’ A MAFIA

Il senatore del Pd, Beppe Lumia, a Palermo, ha detto, incontrando parlamentari e dirigenti del partito: ”In alcune intercettazioni dell’inchiesta antimafia della Procura di Catania ci sono dei personaggi che criticano il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo per avere nominato il pm Massimo Russo assessore alla sanità. Di fronte a quell’indagine, che tira in ballo anche Lombardo, il Pd secondo alcuni dirigenti avrebbe dovuto lavorare per andare subito al voto. Così facendo avremmo consentito al centrodestra di rivincere le elezioni con un governo che avrebbe sostituito Russo e riconsegnato la sanità alla mafia”

PD: SICILIA; RUSSO, TANTO RUMORE PER NULLA

Tonino Russo, parlamentare nazionale del Pd, dice: ”Lumia & company? Tanto rumore per nulla. Erano partiti per scavalcare a destra Micciché in ribellismo indipendentista e, più ragionevolmente, oggi hanno finito per chiedere quello che più o meno c’è già: un partito federale con autonomia politica, finanziaria e organizzativa”.

“Politicamente, invece, dall’assemblea di oggi si conferma che, in rapporto a Lombardo e al suo ipotetico quarto governo, ci sono più posizioni politiche non conciliabili e non riconducibili alla leadership di chi voleva improvvisarsi tale”.

”Per fortuna dopo questo tormentone pre-estivo, si tornerà a discutere dentro gli organismi dirigenti siciliani che godono di piena autonomia e legittimazione, perché espressione delle primarie che, per chi l’avesse dimenticato, hanno visto, meno di 8 mesi fa, 200 mila siciliani prendervi parte”.

PD: BIANCO, IN SICILIA QUALCUNO STA SPACCANDO IL PARTITO

Afferma il senatore del Pd Enzo Bianco: ”Dopo la manifestazione del San Paolo di Palermo è tutto chiaro: qualcuno voleva spaccare il centrodestra, invece sta spaccando il Partito democratico”.

”E’ evidente che perseguendo queste scelte politiche si stanno percorrendo strade che portano fuori dal partito. Oggi, comunque, abbiamo anche visto alcuni distinguo come quelli dei parlamentari nazionali Nino Papania e Francantonio Genovese, e soprattutto le tante illustri assenze che ‘parlano da sole’. E sono anche espressione della volontà delle decine di migliaia di persone che alle primarie hanno votato per Giuseppe Lupo e Bernardo Mattarella. Esprimo, inoltre, apprezzamento per il segretario Giuseppe Lupo, per il grande equilibrio che continua a dimostrare in questa situazione”.

”A questo punto, l’annunciata manifestazione dell’8 luglio, organizzata da alcuni dei partecipanti di oggi, assume un grande valore: chi vi parteciperà dimostrerà di voler rompere con il Pd. E a chi lascia credere che ci sia un’accondiscendenza da parte di Pierluigi Bersani ricordo che io stesso ho sollevato la questione in direzione nazionale pochi giorni fa, ricevendo piena condivisione da parte del segretario nazionale che persegue una linea chiara e senza ambiguita”.

PD: MERLO, BENE NOMINA D’ALEMA, MA NON SAREMO MAI SOCIALISTI

”Non capisco lo stupore per la nomina di D’Alema ad un prestigioso incarico europeo. Del resto, non ci sono margini per l’ambiguita’ o per gli equivoci. Il Pd non era, non e’, e non sara’ mai un Partito socialista o socialdemocratico”. Lo dichiara Giorgio Merlo, deputato Pd.

”Se cosi’ fosse, dovremmo semplicemente prendere atto che il Pd e’ arrivato al capolinea perche’ contrario alla sua natura fondativa. Non credo che D’Alema coltivi questo obiettivo dopo il prestigioso incarico europeo”.

FEDERALISMO: CHITI, GOVERNO E’ PIU’ CENTRALISTA DELLA STORIA

”Siamo in presenza del governo piu’ centralista della storia del nostro paese. Noi vogliamo costruire una democrazia sovranazionale, vogliamo cambiare lo Stato, vogliamo un federalismo solidale”, ha detto il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, intervenendo a Livorno ad un convegno organizzato dal Pd dal titolo ”Il partito per il federalismo”.

”L’Italia e’ un paese con antichi squilibri, il divario nord sud e’ solo un esempio, oggi rischiamo di tornare indietro anziche’ andare avanti”, ha spiegato Chiti, secondo quanto rifersce una nota del suo ufficio stampa. ”Le trasformazioni in atto delle societa’ e degli stati nazionali portano inevitabilmente modifiche dei partiti e delle associazioni sindacali. Il Pd non e’ ne’ un partito socialista ne’ un partito cattolico, anche se molti si rifanno a queste due tradizioni: e’ e deve essere una moderna forza progressista europea, che raccolga queste e altre culture riformiste. Noi abbiamo bisogno di un forte coordinamento tra le forze progressiste europee e quindi di una dimensione sovranazionale. A questa dimensione il Pd deve guardare salvaguardando il livello nazionale e dandosi una solida organizzazione territoriale, che partecipi in maniera responsabile alla formazione degli organismi nazionali. Un partito cosi’ strutturato puo’ dare un prezioso contributo a una riforma dello Stato che metta il nostro Paese nelle condizioni di affrontare le difficili congiunture della situazione economica e le sfide determinate dalle trasformazioni del mondo globalizzato”.