Intercettazioni, il ‘distinguo’ di Avvenire: “No al bavaglio, ma status quo è ingiusto”

Pubblicato il 25 Maggio 2010 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA

Marco Tarquinio

Non piace del tutto al direttore di Avvenire Marco Tarquinio il documento contro il provvedimento sulle intercettazioni stilato ieri dalla Federazione nazionale della stampa italiana. Nella pagina degli editoriali, il quotidiano dei vescovi pubblica infatti la nota con un commento dello stesso Tarquinio, titolato significativamente ‘No alla logica del bavaglio, ma si’ ad una vera responsabilita”.

“Neanche a chi fa Avvenire piace l’idea di un possibile lungo silenziatore mediatico alle inchieste su malavita, malafinanza e malapolitica”, scrive Tarquinio. “So però che lo status quo è ingiusto e insopportabile”. Perché se è vero che “va preservata l’efficacia dell’azione della magistratura”, dall’altra, sottolinea il direttore, “va ripristinato l’ossequio assoluto al principio di presunzione d’innocenza e, dunque, il rispetto delle persone coinvolte in inchieste anche scottanti, che non possono e non devono più essere oggetto di incivili e inappellabili processi mediatici spesso segnati, grazie alla divulgazione di conversazioni telefoniche intercettate, di devastanti incursioni nella loro sfera privata”.

Di qui il richiamo alla “responsabilità” anche verso la categoria dei giornalisti.