La Russa contestato a Torino al raduno degli Alpini

TORINO 6 MAG Prima i cori f – TORINO, 6 MAG – Prima i cori festosi da stadio, poi una salva di fischi di tale intensita' da spazientire anche il sindaco Sergio Chiamparino, che pure e' di simpatie politiche opposte: per Ignazio La Russa l'apertura dell'84/o raduno nazionale degli alpini, a Torino, e' stata a due volti. Tornato nel capoluogo piemontese – per la seconda volta in pochi giorni – per onorare una kermesse che ha richiamato in citta' quasi mezzo milione di visitatori, il ministro della difesa, all'arrivo, e' stato accolto da sorrisi, ovazioni, fotografie, strette di mano e slogan da curva sud (''Uno di noi, Ignazio uno di noi''). Questo succedeva ai Giardini Reali, il cuore del raduno, dove La Russa ha visitato la ''Cittadella'', una sorta di museo a cielo aperto dedicato all'attivita' delle penne nere. Un'ora dopo, in piazza Castello, per la solenne cerimonia dell'arrivo della bandiera di guerra, la sfilata del labaro dell'Ana (Associazione nazionale alpini) e il duplice passaggio delle Frecce Tricolori, la contestazione e' stata piuttosto rumorosa, tanto che il sindaco, che stava parlando al microfono sfoggiando ''con orgoglio'' il suo cappello di caporalmaggiore in congedo, ha alzato la voce, chiaramente contrariato: ''Di fronte al tricolore non ci sono divisioni politiche''. A lanciare i ''buu'' e' stato, in effetti, qualche sparuto ex alpino, ma nella stragrande maggioranza sono stati semplici cittadini mescolati tra la folla. Il ministro ha fatto notare la differenza con una battuta: ''Se tra i fischiatori di professione c'e' una sola penna nera mi mangio un capretto vivo. Gli alpini non fischiano''. Ed e' finita con la piazza che, all'unisono con La Russa, ha scandito ''Italia Italia''. ''Siamo orgogliosi degli alpini – ha detto il ministro – non solo per quello che fanno in servizio, ma anche quando operano sotto l'egida dell'Ana. Loro i compiti gravosi li cercano e li assolvono: e' accaduto, nei giorni scorsi, a Lampedusa, dove hanno lavorato sodo, e volontariamente, alla pulizia dell'isola''. Nei Giardini Reali, La Russa e' stato accolto dal generale Alberto Primicerj, comandante delle truppe alpine, e ha visitato la ''Cittadella'' sotto la guida del maggiore Mario Renna, che gli ha anche donato una copia del suo libro ''Ring Road – Sei mesi con gli alpini in Afghanistan''. Ha seguito la simulazione della liberazione di un ostaggio (si e' trattenuto per un momento di raccoglimento davanti al cappello di Matteo Miotto, il caporalmaggiore morto in Afghanistan lo scorso 31 dicembre, ha ricevuto in omaggio un crest e un foulard del reggimento alpini paracadutisti, e ha scambiato battute con le tante penne nere che lo hanno avvicinato per stringerli la mano (uno gli ha detto ''Forza Juve'' e lui, da buon interista, ha risposto ''Chi si contenta gode''). Durante la passeggiata verso piazza Castello si e' fatto sentire un primo fischiatore isolato: ''Nessun problema – ha detto al servizio d'ordine – se questo signore si avvicina troppo ci penso io''. La maratona di eventi che accompagna il raduno degli alpini, che oggi nel centro di Torino ha incrociato la carovana del Giro d'Italia, con 'penne nere' e le 23 squadre della 'corsa rosa' che hanno sfilato insieme, proseguira' fino a domenica, quando ci sara' la grande sfilata nel cuore di Torino.

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