Stasera Lavitola parla al Paese. Appesi alle parole di un latitante

Pubblicato il 28 Settembre 2011 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Mercoledì 28 settembre, ore 21:10. Inizierà “Bersaglio mobile”, la nuova trasmissione di Enrico Mentana, e inizierà col botto. In collegamento da Panama, infatti, ci sarà l’ex direttore dell’Avanti, il latitante del momento, quel Valter Lavitola che i magistrati del tribunale del Riesame hanno definito “uomo assolutamente allarmante”.

Mentana da giornalista fa bene il suo mestiere: scova la notizia e la usa per lanciare la sua trasmissione. Gli aspetti rilevanti della questione sono altri: cosa dirà Lavitola e quali saranno le conseguenze delle sue parole? Le dichiarazioni di circostanza dei politici (Picierno del Pd gli chiede di non andare in tv ma di consegnarsi alla giustizia) non traggano in inganno: a sentire Lavitola ci saranno tutti “quelli che contano”.

Basterà poco per capire che gioco vorrà fare il latitante di Panama. Dirà che Gianpaolo Tarantini voleva “fregare” Berlusconi? O dirà che Berlusconi sapeva tutto sulle escort? A fargli le domande non ci saranno i magistrati ma un plotone di giornalisti. Facile, però, immaginare che gli verrà chiesto conto delle sue presenze dei voli di Stato e nelle missioni diplomatiche in Sudamerica. Facile immaginare che gli verrà più volte chiesto conto di quello che i magistrati hanno definito un “intermediario indispensabile” che ha con Berlusconi “un rapporto esclusivo”. Fin troppo facile immaginare che gli venga chiesto perché Berlusconi gli avrebbe suggerito di non tornare, di rimanersene a Panama da latitante. Magari in attesa che Berlusconi, come da intercettazione, provvedesse a farlo scagionare.

Le foto ufficiali in cui fa capolino Lavitola, in questi giorni ne sono circolate diverse, si assomigliano tutte: Lavitola è sempre là, sullo sfondo, magari coperto dai primi piani dei protagonisti ufficiali. Eppure, in quelle foto, il latitante di Panama c’è sempre.

Quello che dirà va comunque preso con le molle. Per i magistrati, infatti, Lavitola è  un “doppiogiochista” dalla ”personalità spregiudicata”, un latitante che può però permettersi un ”rapporto esclusivo” con il presidente del Consiglio, di cui è ”intermediario” e nei confronti del quale ha un ”atteggiamento servile”.

Sta di fatto che fino alle 21:10 di mercoledì sera le istituzioni saranno in attesa, appese alle parole di un latitante. La prassi vorrebbe che l’intervista al latitante, magari con la faccia girata e la voce modificata, faccia da corredo al tema principale. Mercoledì, invece, le parole di Lavitola saranno il tema principale.