Lega, il discorso censurato del dissidente di Varese

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 14:53 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi (Foto Lapresse)

VARESE – A Varese, domenica scorsa, il congresso per eleggere il segretario provinciale è finito a urla e strepiti. La “chicca” finale sarebbe stato il discorso del segretario uscente, quello che ha lasciato l’incarico nelle mani di Maurilio Canton, l’uomo nominato da Umberto Bossi senza passare dall’elezione. E la ciliegina sarebbe stata una bomba, peccato che, per motivi di opportunità, sia stato accuratamente evitato di dare la parola a Stefano Candiani:

“Non vogliamo tenere in piedi un’Italia cotta e decotta, corrotta e puttaniera che sfrutta il lavoro dei padani! Noi non abbiamo nulla da spartire con questa gente e con questa idea di politica”. La votazione non c’è stata, è seguita la protesta dei presenti tanto che il congresso è stato chiuso in fretta senza il dibattito finale. Maroniani contro Bossiani, la lotta interna alla Lega è tutta qui. Il discorso di Candiani segna una rottura con l’ordine dato da Bossi, quello cioè di tenere unita l’alleanza con Berlusconi. “Noi abbiamo chiesto il mandato ai cittadini per cambiare il sistema, per romperlo e non per mantenerlo”. Poi il riferimento alla nomina di Canton a Varese: “È evidente a tutti che se oggi siamo a congresso con un unico candidato è solo per rispetto e fedeltà nei confronti di Umberto Bossi. Ma è anche evidente che questa non è una scelta che rispetta e compatta i militanti, cosa di cui ci sarebbe invece molto bisogno”.