Pensioni e taglio di stipendio agli statali in esubero: maxi-emendamento

Pubblicato il 9 Novembre 2011 - 21:59| Aggiornato il 10 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dal taglio del 20% allo stipendio degli statali in mobilità alla ”certificazione” all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2026. Sono alcune delle misure contenute nel maxi-emendamento presentato dal Governo alla commissione Bilancio del Senato, che comincerà a votare da domattina.

Il pacchetto è un misto tra le misure già note, come ad esempio la vendita dei terreni agricoli o il Fondo per gli immobili pubblici, e alcune novità dell’ultima ora. Mancano però gli itnerventi più ”pesanti” che si erano ipotizzati nei giorni scorsi, ad esempio la disciplina sui licenziamenti.

PENSIONI: Dal 2026 si andrà in pensione a 67 anni.

EDITORIA: Ridotti i tagli di 19,55 milioni di euro nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,902 milioni nel 2014. In precedenza erano previsti tagli rispettivamente di 69,8 milioni, 58,06 milioni e 46,14 milioni.

FONDO NUOVI NATI: è prorogato sino al 2014.

AUTOSTRADE: Defiscalizzazione per realizzare nuove autostrade. Si interverrà su Irap e Iva.

TORINO-LIONE: le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di ”interesse strategico nazionale”. Quindi chi vi si introduce sarà punito a norma dell’articolo 682 del codice penale: arresto da tre mesi ad un anno e ammenda.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: Se gli enti locali non procederanno alle liberalizzazioni dei servizi pubblici, il Governo potrà esercitare un potere sostitutivo.

PROFESSIONI: Via le tariffe minime per i professionisti. Si procederà anche all’utilizzo di società di capitale.

ANAS: A decorrere dal 1 gennaio 2012 l’Anas trasferisce a Fintecna tutte le sue partecipazioni, al valore netto contabile risultante al momento della cessione.

LAVORO: Dal 2012 gli imprenditori che assumeranno giovani apprendisti potranno contare su uno sgravio contributivo del 100% (per i primi 3 anni). Poi l’aliquota sarà del 10%. Sempre per l’apprendistato è prevista un intervento annuo di 200 milioni. E incentivi economici sono in arrivo anche per le donne ‘di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito’. Sarà incentivato il tele-lavoro anche per i lavoratori diversamente abili.

DEBITI ENTI LOCALI: Gli enti locali che hanno dei debiti, dovranno su istanza del creditore, certificare che i loro debiti sono ”certi, liquidi ed esigibili”, in modo da facilitare la cessione dello stesso credito a banche o intermediari finanziari. Se l’ente locale non certifica il debito entro sessanta giorni il Tesoro nomina un commissario ad acta.

DEBITO PUBBLICO ED ENTI LOCALI: ”Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, a decorrere dall’anno 2013, gli enti territoriali riducono l’entità del debito pubblico”. L’attuazione delle norme sarà definita da un decreto del Tesoro che stabilirà ”distintamente per Regioni, province e Comuni, la differenza percentuale, rispetto al debito medio pro capite, oltre la quale i singoli enti territoriali hanno l’obbligo di procedere alla riduzione del debito”. In alternativa gli enti locali potranno trasferire di immobili ai fondi o alle società costituiti dallo Stato per la dismissione degli immobili pubblici.

PUBBLICO IMPIEGO: I dipendenti pubblici considerati in in soprannumero potranno essere posti ‘in disponibilità” e avranno un’indennità pari all’80% dello stipendio per due anni. Le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero sono tenute ad osservare le procedure in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti, dandone comunicazione al Dipartimento per la Funzione pubblica. Le amministrazioni che non adempiono alla ricognizione annuale non potranno effettuare assunzioni. Dopo 10 giorni dalla comunicazione al Dipartimento, l’amministrazione potrà risolvere il contratto di lavoro per chi ha compiuto l’anzianita’ massima contributiva di 40 anni. In subordine, scatterà la mobilità.

BUROCRAZIA ZERO: ”In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, sull’intero territorio nazionale si applica la disciplina delle zone a burocrazia zero” introdotto dalla manovra di primavera del 2010.