La lunga notte della rivolta del Pd: “Marini non lo votiamo”

Pubblicato il 18 Aprile 2013 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La lunga notte del Pd è andata in scena al teatro Capranica, un assedio dentro e fuori. Dentro parlamentari e grandi elettori democratici, mai come ora vicini alla scissione. Fuori i manifestanti, una protesta più o meno spontanea di elettori Pd. Il senso, dentro e fuori dal teatro, di chi protesta è: Marini presidente no. Marini, simbolo dell’accordo con Berlusconi indigeribile, non va bene. Matteo Renzi con i suoi parlamentari è assente, il nome di Marini l’aveva già scartato pochi giorni fa, e infatti prevedibilmente ripete: “Non lo votiamo”. Sel gli fa eco e si accoda al Movimento 5 Stelle in un abbraccio sul nome di Rodotà che prefigura alleanze future.

Eccola la lunga notte di rivolta del Pd, con i numeri della votazione. Pierluigi Bersani arriva in serata al Teatro Capranica con il nome di Marini che circolava già da ore. Alla fine si va ai voti: a quanti del Pd va bene il nome di Marini? Ecco i numeri: 222 sì, 90 no, 21 astenuti. Erano assenti in 160. E’ un dato politico per Bersani, la dimostrazione che il partito è spaccato. La notte della rivolta è appena cominciata, fuori un gruppo di elettori grida: “Traditori, traditori”.