ROMA— La Corte dei Conti ha condannato al risarcimento di un danno erariale di 11 milioni di euro complessivi i cinque consiglieri d’amministrazione della Rai Marco Staderini, Gennaro Malgieri, Giovanna Bianchi Clerici, Angelo Maria Petroni e Giuliano Urbani che nel 2005 votarono per la nomina a direttore generale di Alfredo Meocci. La stessa condanna è stata inflitta a Domenico Siniscalco, che all’epoca era il ministro delle Finanze che “concertò” la nomina.
Meocci fu poi ritenuto incompatibile dalla Autorità garante per le Telecomunicazioni, in quanto aveva appena lasciato la stessa Autorità mentre la legge vieta di avere rapporti con società sottoposte al controllo di quell’Authority nei quattro anni successivi.
Meocci, prima di fare parte dell’Autorità era stato dipendente della Rai, come giornalista e per questo ha sempre sostenuto che la nomina a direttore generale, a seguito del suo rientro in azienda dopo il periodo di aspettativa, era una regolare evoluzione di carriera.
La decisione di avviare la procedura di incompatibilità nei confronti di Meocci, a quanto si apprese all’epoca, fu presa a maggioranza dal Consiglio dell’Autorità e secondo molti fu una decisione politica. Infatti aveva appena vinto le elezioni del 2006 la coalizione di sinistra guidata da Romano Prodi. Meocci era stato nominato l’anno precedente dal governo Berlusconi.