Marrazzo, il trans e la autosospensione. Cosa dicono i politici di destra

Pubblicato il 25 Ottobre 2009 - 02:00 OLTRE 6 MESI FA
Piero Marrazzo

Piero Marrazzo

La vicenda del governatore del Lazio Piero Marrazzo ha scatenato i commenti dei politici. Ecco una selezione raccolta dalle agenzie di stampa tra gli uomini e le donne della destra.

STEFANIA CRAXI, sottosegretario agli Esteri.

La vicenda di Piero Marrazzo “ancora una volta dimostra che in questo Paese, quando si alza il dito per fare i moralisti, e in questi mesi questo ditino è stato alzato da parte della sinistra, poi si scopre sempre che il più pulito dei moralisti c’ha la rogna”

UMBERTO BOSSI, Lega. “No comment.Non so bene, ma mi sembra una cosa brutta”. “Mi sembra una cosa brutta”, ha ripetuto, aggiungendo, peraltro senza terminarlo, un proverbio: “Al Sud dicono: i peccati di pantalone…”.

ROBERTO MARONI, ministro dell’Interno.

“E’ una vicenda personale non credo debba dimettersi”. “E’ una brutta vicenda che mi addolora molto, perché vede il coinvolgimento di 4 carabinieri. Stiamo verificando per capire cosa possa essere successo e per questo sono in contatto con il comandante generale dell’Arma”. “Dopo di che, essendo stato vittima di un ricatto, come ha detto lui, non credo debba dimettersi. Sono sempre dell’idea che la vita personale è personale e ognuno può fare ciò che crede”. “Se una persona subisce un ricatto diventa vittima del reato quindi non può essere condannata. Bisogna condannare chi compie i reati. Però ci sono ancora lati oscuri della vicenda per i quali ci sta pensando la magistratura”.

ANGELINO ALFANO, ministro della Giustizia.

“Sono per la difesa della privacy come valore costituzionalmente garantito e non derubricato rispetto ad altri”: “La privacy è un valore, un bene che l’ordinamento deve tutelare perché è l’attribuzione al cittadino di una tutela nei confronti di una violazione che finisce col comprimere la sua libertà”.

FABRIZIO CICCHITTO, presidente dei deputati Pdl.

“Esprimo la mia solidarietà a Piero Marrazzo perché la vita privata deve essere esclusa dalla lotta politica. Purtroppo l’imbarbarimento della politica nel nostro Paese ha una precisa responsabilità che deriva dal fatto che i giornali di sinistra e la sinistra, da alcuni mesi a questa parte, non hanno fatto altro che attaccare Silvio Berlusconi proprio sul terreno della vita privata. Adesso si vede che le conseguenze sono devastanti per tutti”. “Esprimo il mio sincero rammarico per l’autosospensione di Piero Marrazzo da presidente della Regione Lazio. Sono anche convinto che quello che egli ha fatto come presidente della Regione non è stato minimamente influenzato da questi aspetti della sua vita privata. Credo che adesso possiamo tutti valutare fino in fondo quale devastazione é stata fatta alla politica italiana da quei giornalisti e da quegli esponenti politici che, da mesi, passano il loro tempo ad occuparsi della vita privata di Berlusconi, come se da ciò non potesse inevitabilmente derivare una generalizzazione che avrebbe coinvolto tutto e tutti e che, quasi sicuramente, non si fermerà qui ma è destinata a continuare per la perversa spirale posta in essere da degli autentici irresponsabili”. “Condivido l’invito a non dimettersi avanzato dal ministro Maroni a Marrazzo. Bisogna che si affermi il principio della separazione tra politica e vita privata”.

MARCO MARSILIO, deputato Pdl. “Quella del presidente Marrazzo è una vicenda umana triste e penosa. Posso solo lontanamente immaginare lo sconcerto e dolore dei suoi cari colpiti dalla rivelazione delle sue insospettabili debolezze private. Mentre gli interrogatori dei carabinieri arrestati cominciano a far luce su quanto è effettivamente accaduto, appaiono sempre più inevitabili le dimissioni di Marrazzo: i cittadini del Lazio non possono pagare il prezzo di una crisi provocata da vicende private”. “Tenere in piedi artificiosamente la maggioranza sfruttando le pieghe burocratiche e amministrative per prendere tempo, nella speranza di assorbire il colpo e gestire gli ultimi scampoli di potere, sarebbe irresponsabile e inaccettabile. Alla luce di quanto sta emergendo bene hanno fatto quegli esponenti del Pdl che hanno sottolineato la necessita di capire se i fatti fossero veri o no”. “La sacrosanta solidarietà dovuta a Marrazzo per essere stato vittima di un ricatto, particolarmente odioso perché gli era stato rivolto da infedeli dell’Arma, non poteva far passare in secondo piano il suo grave comportamento. Un presidente che si fa ricattare, non denuncia i suoi estorsori e nasconde segreti inconfessabili, non può ricoprire quell’incarico: insieme a lui si tiene sotto ricatto anche l’istituzione e i cittadini che rappresenta”.

ROBERTO COTA, capogruppo alla Camera della Lega.

“La tutela della privacy dovrebbe valere per tutti”. Così il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Roberto Cota, ha commentato la vicenda che vede al centro il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

MAURIZIO GASPARRI, capogruppo dei senatori Pdl.

“Le primarie del Pd si svolgono dopo che si è appreso che a Castellammare di Stabia un iscritto al partito era l’assassino di un consigliere comunale dello stesso partito e mentre il presidente della Regione Lazio, Marrazzo, non ha detto la verità su una vicenda che lo riguarda”.

“Non mi interessa sapere chi frequenti abitualmente Marrazzo e se si trovi in contesti in cui l’uso di cocaina sia abbondante. Trovo ignobile il ricatto tanto più se attuato da appartenenti alle forze dell’ordine. Ma rilevo che Marrazzo ha dichiarato che il video che lo riguarda era falso. Dalla semplice lettura dei giornali, che riportano verbali e testimonianze varie, si evince che Marrazzo ha ammesso i fatti ed anche l’esistenza del filmato”.

“Tralasciando, quindi, gli stili di vita personali sui quali ciascuno potrà formarsi un’opinione, è evidente che Marrazzo ha subito un ricatto, che non lo ha denunciato alla magistratura o ad altre autorità e che ha mentito negando l’evidenza dei fatti”. “Questa vicenda sconcertante ed eclatante dovrebbe essere motivo di riflessione per tutti ed in particolare per il Pd che in queste ore dovrebbe interrogarsi sulla sua crisi morale. Per il resto non traggo conclusioni politiche su dimissioni o altri aspetti, ma reclamiamo risposte e chiarezze”.

“Non abbiamo chiesto noi le dimissioni di Marrazzo, ma è evidente che il castello di bugie crolla travolgendo il presidente in fuga e tutto il Pd. Cala il sipario”.

“Marrazzo lo ammette. Ha mentito. Da Castellammare a Roma la presunta superiorità morale della sinistra, antica menzogna, va in archivio”.

MARIO VALDUCCI, deputato Pdl, presidente commissione trasporti.

“Ormai viviamo tutti una psicosi collettiva che ci fa temere di essere spiati, intercettati, in momenti che non hanno nulla a che fare col nostro ruolo istituzionale. La vicenda di Piero Marrazzo è figlia di questo clima e a lui non può che andare la mia solidarietà, la stessa che Silvio Berlusconi non ha avuto dal centrosinistra quando la sua vita privata ha subito l’indecente assalto di Repubblica”. “Ora c’é da aspettarsi, nel rispetto della libertà di stampa che Santoro dedichi una trasmissione al caso Marrazzo: se così non fosse sarebbe inquietante per un verso ma rassicurante per l’altro”.

ROBERTO FORMIGONI, presidente della regione Lombardia.

Il moralismo non deve essere la base dei giudizi politici perché “non è mai un buon consigliere”, ma soprattutto i “comportamenti personali non devono essere oggetto di strumentalizzazione politica”.

“Sono colpito e desolato che simili episodi accadano, bisogna innanzitutto verificare ciò che è accaduto , ma c’é un grande senso di malinconia e angoscia”.

Secondo Formigoni, il centrosinistra ha fatto facile moralismo: “il moralismo non è mai un buon consigliere nella vita normale e tanto più nella vita politica. Nella vita politica si deve giudicare sulla base del comportamento politico. I comportamenti personali e individuali hanno una rilevanza molto importante ma è bene che non siano mai fatti oggetto di strumentalizzazione politica”.

“Contro Berlusconi quest’arma, come tutte le altre, è stata utilizzata del tutto a sproposito”.

MARIASTELLA GELMINI,ministro della Pubblica istruzione.

“Di fronte a vicende come queste, che riguardano fatti personali, credo doveroso il silenzio e un maggior rispetto per le istituzioni. Solo recuperando il rispetto ci può essere la difesa del sistema Paese ci sono toni troppo accesi. Si possono esprimere pareri discordi, e ben venga lo scontro politico quando è sui temi politici, ma oggi lo scontro é soprattutto sul piano personale, che arriva a coinvolgere le istituzioni e il Paese. Siamo caduti molto in basso e non è bello leggere su tutti i giornali del mondo pagine contro l’Italia e le persone che rappresentano le sue istituzioni”.

AMEDEO LABOCCETTA, deputato Pdl, commissione Antimafia.

Vorrebbe porre dieci domande al governatore del Lazio Piero Marrazzo: “Alle dieci e trenta di ieri le due maggiori agenzie di stampa nazionali battevano un virgolettato del governatore Piero Marrazzo in cui si diceva ‘E’ solo gossip, non ho pagato nessunò. E’ di tutta evidenza che Marrazzo ha mentito, ha detto una bugia. Comprendo l’imbarazzo umano, ma credo che egli debba rispondere ad alcune domande: 1) Il video esiste? 2) Lei ha pagato? 3) Quanto ha pagato? 4) Chi ha pagato? 5) Con quali soldi? 6) Fa uso di sostanze stupefacenti? 7) Perché non ha denunciato l’accaduto? 8) Non ritiene debba dare spiegazioni complessive ai cittadini, pur in considerazione del legittimo rispetto della privacy? 9) Se le cose non stanno come raccontano i giornali, cosa faceva in quell’appartamento? 10) Non ritiene che possa essere vittima dell’imbarbarimento del civile dibattito politico prodotto dalla sua stessa parte politica?”. “E’ ovvio che lo schema delle dieci domande serve a far riflettere chi in questi mesi ha imbarbarito la politica italiana spandendo veleni. Se dovessimo adoperare il metro di Franceschini, ora Marrazzo dovrebbe essere metaforicamente ‘lapidato’. Credo però che qualche spiegazione la debba”.

JOLE SANTELLI, deputato Pdl

“La politica italiana sta prendendo una china pericolosissima a causa dell’accanimento e del voyeurismo imperanti, mascherati da etica pubblica, ha aperto la diga verso l’invadenza totale nella vita privata dei personaggi politici”. “La cultura italiana è differente da quella anglosassone e statunitense in particolare: la vita privata va comunque preservata finché non interferisce con gli incarichi istituzionali. E’ evidente peró che se il voyeurismo è accettato come forma di scontro politico, le istituzioni pubbliche saranno sempre più esposte al ricatto”.

“Oggi dobbiamo prestare particolare attenzione alle ripercussioni gravi che tutto ciò può avere sulle vite delle famiglie dei malcapitati”.

GIANFRANCO ROTONDI, ministro per l’attuazione del programma di Governo.

Al presidente Marrazzo voglio ribadire la mia stima e la mia solidarietà. Invito tutti ad evitare strumentalizzazioni e a lasciare in pace una persona provata, come pure ha chiesto ieri lo stesso Marrazzo con una dichiarazione netta e chiara”.

MAURIZIO LUPI, deputato Pdl, vice presidente della Camera.

“Basta con moralismi che sperano di abbattere l’avversario” puntando su comportamenti personali: “Noi non usiamo mai due pesi e due misure”, “L’avversario non è un nemico da abbattere”, e si deve deprecare “la politica del pettegolezzo, la violazione della privacy e delle scelte personali”.

“Basta con moralismi che sperano di abbattere l’avversario con i comportamenti personali”. “Ciò che sta accadendo sulla vicenda del governatore del Lazio Marrazzo, cui esprimo tutta la mia solidarietà personale, è la dimostrazione della degenerazione della politica nel nostro Paese. Un uomo che ha responsabilità istituzionali va giudicato sui fatti, sulle azioni concrete che compie per rispondere alle esigenze dei cittadini. Purtroppo, negli ultimi tempi tutto questo è passato in secondo piano e ci si è concentrati sulla ricerca ossessiva di gossip per distruggere gli avversari. Mi sembra che, ormai, abbiamo oltrepassato il livello di guardia. Smettiamola con questo imbarbarimento dello scontro politico e torniamo a discutere di come affrontare le emergenze del nostro Paese”.

VINCENZO PISO, deputato e coordinator regionale Lazio del Pdl.

“Inserire elementi di chiarezza in questa brutta vicenda farà bene a tutti. Non siamo stati noi a chiedere a Marrazzo di dimettersi, ma ora che le dimissioni sono state annunciate dallo stesso governatore, chiediamo che si metta al più presto la parola fine a una situazione illegittima che rischia di trascinarsi per mesi, costringendo la Regione a una presidenza azzoppata e non eletta democraticamente, con tutte le conseguenze del caso”. “I cittadini non meritano polemiche che con la politica non c’entrano nulla. Per questo invitiamo Marrazzo a dimettersi al più presto per andare a elezioni anticipate

MARIA BURANI PROCACCINI, del Pdl, ex presidente della Commissione bicamerale Infanzia.

“Non voglio entrare nel merito della vicenda Marrazzo, anche se da donna dico che capisco la fragilità degli uomini. Esprimo solidarietà alla sua famiglia e spero che il presidente ritrovi l’equilibrio personale”. “Aggiungo che questo clima da voyeurismo è frutto della follia franceschiniana per cui invito tutti i nostri elettori ad andare a votare alle primarie del Pd per Bersani. La politica italiana ha bisogno di una sinistra riformista e seria che non sia guidata da un ragazzotto che giura sulla Costituzione per strada e poi fa politica parlando solo delle vicende personali”. “Mi spiace di dover dire che, ancora una volta, la sinistra mostra di avere una doppia morale. Un fatto immorale”.

GAYLIB (associazione gay di destra) e AZIONE TRANS.

Marrazzo rompa gli indugi, faccia realmente chiarezza e “spenda anche una parola per la dignità ancora una volta violata assieme alla sua, delle persone transessuali”. “Le persone trans non sono carne da festini, droga e prostituzione, ma cittadini italiani che rivendicano il diritto sancito per tutti dalla Costituzione”.

GAETANO QUAGLIARIELLO, vice presidente senatori Pdl.

“In momenti come questi non si può invocare lo stress come fa Esterino Montino, né giocare sul filo dell’ambiguità preannunciando percorsi di dimissione ma di fatto temporeggiando con una autosospensione pilatesca e francamente inaccettabile”. “Le alternative sono due. Se Marrazzo non ha violato la legge, non ha ceduto a ricatti e sente che la sua vita privata è stata violata, deve restare al suo posto. Avrà accanto i garantisti veri, coloro che non sono ipocriti, che ritengono che vi sia sempre una dimensione che non può essere violata, e che questo valga per se stessi e per i propri avversari”. “Se invece ha violato la legge o ha ceduto al ricatto si dimetta senza terze vie, mettendo in salvo innanzi tutto la propria dignità”.

FRANCESCO STORACE, segretario della Destra e ex Governatore del Lazio.

“L’articolo 44 dello statuto della Regione Lazio prevede che le dimissioni del presidente comportano lo scioglimento del consiglio regionale. Si proceda e si vada a votare rapidamente. Marrazzo si sottragga responsabilmente ad una vicenda molto triste e nel rispetto della legge elettorale ci porti alle urne a fine gennaio”.

“Una buffonata. L’autosospensione del presidente della Regione Lazio e la cessione dei poteri al vicepresidente non stanno in nessun articolo dello statuto regionale. Montino potrà sostituire assessori? Promulgare leggi? Effettuare nomine? La risposta è no. E’ un ulteriore scandalo, un evidente abuso – potrebbe dire il magistrato – per prolungare l’agonia del centrosinistra del Lazio al dispetto della sovranità popolare”. “Nello statuto della Regione, art. 45 comma 2, c’é scritto che il vicepresidente sostituisce il presidente in un caso di impedimento temporaneo. Qual è? Marrazzo si dimetta e basta”.

ANDREA AUGELLO, senatore Pdl.

 “Mi riesce difficile accettare un pasticcio istituzionale in cui Montino diventa presidente della Regione senza alcuna investitura elettorale popolare. Molto più grave che frequentare dei travestiti è travestirsi da presidenti”.. Augello sottolinea come “alcuni giornali abbiano esagerato nell’accanirsi contro Piero Marrazzo e penso che proprio Marrazzo dovrebbe essere il primo a ritrovare lucidità e a liberarsi da una sindrome di Stoccolma che appare francamente inspiegabile. In conclusione, non c’é spazio per le vie di mezzo: se Marrazzo non è più Presidente della Regione bisogna ritornare subito a votare”. Il senatore del Pdl spiega inoltre che “francamente non me ne importa nulla delle debolezze personali dell’ex presidente Marrazzo, che per altro dovrebbero costituire motivo di relativo imbarazzo politico in una coalizione che ha espresso Vladimir Luxuria in Parlamento e che in teoria si dichiara del tutto tollerante rispetto alle diverse preferenze sessuali che ciascuno può esprimere. Dopo tutto sono affari suoi”.

FABIO RAMPELLI, deputato Pdl .

“L’autosospensione di Marrazzo è semplicemente ridicola. E’ evidente che i fatti riportati dalla stampa non riguardano la sua sola vita privata, ma hanno rilevanza pubblica”. “E’ chiaro che nelle ragioni dell’odioso ricatto c’é la risposta sull’incompatibilità con il ruolo che esercita. E’ pacifico che nelle sue smentite poteva esserci la salvezza, se confermate dai fatti, o le dimissioni, se sbugiardate. Dunque la sinistra cessi i suoi miseri tentativi di evitare le elezioni anticipate e dia a questo scandalo la conclusione che merita: le dimissioni”.

“E a coloro che, anche in buona fede, hanno tentato una qualche giustificazione alle penose vicende di droga e travestiti rischiando di diventare complici inconsapevoli del primo maldestro tentativo d’insabbiare la vicenda, occorre ricordare che prima delle dietrologie esiste il diritto dei cittadini alla verità. L’istituto dell’autosospensione al contrario è un’altra menzogna”. “La sinistra si faccia una ragione del suo fallimento politico e morale e lasci liberi i cittadini di darsi subito un nuovo governo”.